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Ragioni Karma per messaggio concreto

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el schiatty napoletano

    Aurelio De Laurentiis
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APOLI — «C'è una cosa che mi stupisce, sa?». Cosa? «Non sappiamo cosa mangiamo, e ci preoccupiamo». Giusto. E allora? «Be', trovo strano che ci si allarmi per una mela che neppure si sa se sia nociva o meno, e invece si continui a fumare e ingrassare. A fare cioè due cose che, al contrario del cibo, sappiamo con certezza che aumentano il rischio del cancro». Annamaria Colao, moglie del Governatore della Campania Stefano Caldoro, ma soprattutto endocrinologa, professore ordinario alla Federico II, presidente della European Neuroendocrine association, è stata tra i relatori del convegno organizzato dalla Camera di Commercio. E l'allarme sull'aumento dei casi di tumore nella Terra dei Fuochi, dati scientifici alla mano, non lo condivide.

Che fa, contesta i numeri dei medici di base che parlano di un'impennata di queste patologie? «Vorrei vederli pubblicati su una rivista scientifica. Io, ad esempio, posso sostenere che oggi vedo una Tiroidite di Hashimoto al giorno, mentre prima ne capitava una ogni sei mesi: dirlo così, però, non serve a niente. Bisogna indagare le cause, e magari si scopre che l'impennata di queste patologie è dovuta alle terapie con sale iodato somministrate per prevenire il gozzo. Considerazioni analoghe a questa vanno fatte per ciò che accade in quei territori».

Le mamme però dicono che lì i bambini muoiono come mai prima d'ora. Non basta?
«È un dramma, e da mamma lo comprendo eccome. Ma i bambini muoiono dappertutto, non solo in Campania. E in quell'area non ci sono dati epidemiologici che testimonino un aumento della mortalità infantile».

Non pensa che ci possa essere un nesso tra rifiuti, alimenti e malattie?
«Io devo valutare dati scientifici. E, soprattutto, devo spiegare che non ci si ammala per una sola ragione. Il cancro, cioè il terrore principale di queste persone, è provocato dall'abbassamento della sorveglianza del nostro organismo. E quest'abbassamento si può avere per tanti motivi: fumo, alcool, virus, predisposizione genetica».

Dice che è solo una questione di destino cinico e baro?
«Dico che la Campania è la regione con il tasso di obesità giovanile più alto d'Italia. E, se tutti sanno che l'essere grassi aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, forse non tutti sanno che quella obesità predispone anche al cancro».

Sia sincera, non crede all'allarme sul cibo contaminato?
«È giusto avere una sorveglianza su ciò che mangiamo, ma andrebbero innanzitutto eliminati i comportamenti che sono certamente a rischio. Mangiare troppo, fumare, bere: sono tutti fattori che aumentano il pericolo di ammalarsi, eppure si continua a farlo. Però poi ci si preoccupa di un cibo che neppure si sa se davvero faccia male».

Quindi ha ragione il ministro della Salute Beatrice Lorenzin? La colpa è degli stili di vita?
«Quella frase, estrapolata così, è un errore. Ma è certamente vero che lo stile di vita incide: se mangio correttamente, non fumo, non bevo e faccio sport, ho da 3 a 10 possibilità in meno di avere il cancro rispetto agli altri. E non sempre l'ambiente dove si vive è determinante. Guardi, è un po' come accade per l'innocente: se lo metti in carcere gli viene il cancro, ma questo non vuol dire che la galera provoca tumori o che sia inquinata. E poi attenti ad allarmare troppo la popolazione, ci si può ammalare anche per lo stress».
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