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Sonny Boy

    Omar Sivori
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Ko-be or not Ko-be?
Al momento di scrivere l'accordo tra Bryant e la Virtus Bologna non è ancora ufficializzato, ma quello interessa poco, il punto è: cosa significherebbe Kobe a Bologna, a queste condizioni, ovviamente secondo il parere personalissimo (e per definizione criticabile) del sottoscritto.

Sabatini: rappresenta l'esempio più fulgido del basket italiano di imprenditore creativo. E' arrivato fino a questo punto grazie al suo genio e alla sua follia. Ha l'autocontrollo di un gatto davanti ad una pallina di pelo, è politicamente corretto tanto quanto un vestito di Lady Gaga (e spesso la cosa rappresenta un pregio) ed è interessato a vincere il campionato di Serie A quanto potrebbe esserlo mia nonna. A patto che le spieghi cos'è il campionato di Serie A, cos'è una palla da basket e perchè c'è così tanta gente colorata che gioca. Il punto di Sabatini è questo: non gli interessa vincere, non gli è mai interessato. O quantomeno non quanto promuovere il proprio prodotto. E' talmente assuefatto dall'essere imprenditore creativo – e da un punto di vista puramente lavorativo ne fa una persona di indiscutibile successo – che vede possibilità di promozione e guadagno ovunque. Che non è necessariamente sbagliato, dal suo punto di vista soprattutto. Ma per chi è interessato esclusivamente ad un campionato di Serie A serio è già più rischioso. Gli fosse interessato vincere, con i soldi – che peraltro non ha ancora trovato – con cui pagherà Kobe per un mese, avrebbe potuto costruire una squadra da titolo. Dire che gli sponsor che nel caso saranno disposti a supportarlo non li avrebbe trovati altrimenti è vero fino ad un certo punto: è Bologna, la capitale del basket italiano. Se avesse costruito una squadra da titolo qualche sponsor in più l'avrebbe trovato. Non è nemmeno interessato a promuovere la Serie A, avere Kobe che gira per l'Italia per un mese solo non aiuta affatto la credibilità del campionato. A lui interessa esclusivamente promuovere sé stesso e la sua azienda, che la squadra vinca sul campo o meno è del tutto secondario. Da questo punto di vista la mossa di Sabatini è ineccepibile.

Kobe: lo avrete sentito in questi anni parlare italiano. Lo sa benissimo. E per quanto ridicolo sia, siamo pure un po' orgogliosi sentirlo esprimersi nella lingua di Dante e Fabrizio Corona con questa dimestichezza. Prescindendo dai soldi, è chiaro che lui tra tutti i posti in cui vorrebbe finire durante il lockout l'Italia è al primo posto. E al secondo, e al terzo. Oltretutto Bologna è a due passi da Reggio Emilia, una delle tappe in cui si è fermato da piccolo durante la carriera italiana del padre. Ma a parte questo, perchè Kobe dovrebbe accettare di fare il fenomeno da baraccone per un mese? I soldi che gli danno per lui equivalgono a farsi una ceretta, ma dai cinesi, di quelle economiche. Certo, si tiene in forma in attesa che cominci la NBA, ma lo farebbe comunque senza giocare in Italia, è di quelli che passerebbe 22 ore al giorno in palestra e le altre due le passerebbe a far pesare agli altri quanto è bello e quanto è bravo. Ed è questo il motivo principale per cui verrebbe a giocare qua: l'ego. E' talmente grosso che ha lui stesso un altro ego. Per un mese diventerebbe più importante del papa e del presidente del consiglio. Che non sarebbe affatto un male, finalmente sentiremmo qualcuno parlare in italiano. Inoltre ha alle spalle un processo per presunte violenze sessuali, ci sentiremmo comunque a casa. Per assurdo, il giocatore più forte del mondo, uno dei più forti della storia, in Italia avrebbe ancora più seguito di quanto non ne abbia a casa sua. E per uno come lui significa tantissimo.

Legabasket: Ha già dovuto incassare con mestizia le follie di Meneghin – che invece è presidente della FIP – ed accettare Venezia in Serie A qualcosa come dieci minuti prima dell'inizio del campionato, mandando ad amiche di Berlusconi tutto il calendario stilato fino a quel momento. Dal punto di vista della credibilità un pugno nello stomaco clamoroso. Poi è arrivato Sabatini a proporre di far giocare la Serie A tipo otto volte nel mese in cui la bistecca sarà qui in Italia. Ovvero due volte a settimana. Addirittura si era vociferato di far giocare Bologna-Roma due volte nell'arco di due settimane. A quel punto avanzare la proposta di fare un campionato intero in ventiquattro ore sembrava più sensato del solito. Il problema è che la Lega ha dato disponibilità a Sabatini a molte delle sue richieste. La legabasket cosa ci guadagna? Visibilità. Attualmente il movimento italiano è più rattrappito di un novantenne, quindi sarebbero capaci di svendersi pur di avere due persone in più a guardarli. Il problema semmai è che la visibilità in questione non sarebbe esattamente positiva. Il campionato di Serie A ha bisogno di competitività, ha bisogno di credibilità, ha bisogno di una rivale degna di Siena. La rivale quest'anno è stata trovata in Milano. Ma nell'anno in cui una squadra viene ripescata in Serie A ad una settimana dall'inizio, avere anche Kobe Bryant che sfila per un mese, in un calendario modificato appositamente per fargli fare più passerelle possibili, in una competizione clamorosamente falsata dal fatto che il giocatore più forte al mondo giocherà meno di metà campionato, diventa il colpo di grazia. Il messaggio che passa è che la Legabasket è disposta a tutto per un po' di pubblicità. Non occorre essere degli esperti di marketing per capire che è un metodo che ti porta spettatori nell'immediato – nello specifico il mese in cui giocherà Bryant – ma che perderai sistematicamente nel momento in cui lui se ne andrà. Se dici “c'è Kobe, venite a vederci”, questi se ne andranno nel momento in cui lui prenderà l'uscio. Devi guadagnarti rispetto, devi far capire alle persone che quello che hanno davanti è uno spettacolo duraturo, che val la pena andare a vedere Biella-Sassari anche se non ci sono fenomeni dell'NBA. In questo modo invece ti guadagni gli spettatori da evento, ma non fidelizzi nuovi tifosi nemmeno a pagarli sotto casa con salamelle e birra. E l'anno prossimo ti troverai allo stesso punto di prima, con la differenza che chi invece alla Serie A ci tiene davvero avrà ancora i testicoli girati per un anno di credibilità buttata nel tritarifiuti.
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