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Stewie.nap

    Degustatore di ananassi
    Luís Vinício
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  • Karma: 36

Hai colto nel segno.
A Budapest. L'esempio è semplice. A Budapest ho mangiato più volte, ed in più posti differenti, pranzo e cena fuori, testando street food, slow food e quant'altro, ma tutta roba del posto. Facevo 5 pasti al giorno fuori, colazione, pranzo, spuntino, cena, spuntino prima di andarmi a cuccare. E l'ho fatto per testare al meglio la cucina del luogo. Mai entrato in un fastfood, mai mangiato nulla che non sia stato magiaro. Ed il tutto per scoprire e godere appieno della città, perché per me le città prima di tutto si assaggiano. (Barcellona perciò è un luogo di spaccimma)

Un esempio semplice, il Trdlnik (manicotto di boemia), dolce tipico che potevi trovare ai turisticissimi mercatini di primavera a 3€ cotto su brace come a 2€ sull'Oktagon, come 1€ alla stazione di Deak Ferenc tér (il migliore, cotto al forno elettrico da una coppia nemmeno ungherese ma che fa questo dalla mattina alla sera da vent'anni). Mo' da allora ho avuto due occasioni di mangiare il suddetto dolce, una volta a piazza Dante quando organizzarono lo Street Food festival ad 8€ e l'altra qualche giorno fa a Salerno per 5€. In entrambe le occasioni mi sono categoricamente rifiutato di mangiarlo nonostante ne vada pazzo. Perché? Perché avrei pagato una strisciulella di acqua, farina e vaniglia cotte su un cilindro di legno la bellezza di 8/5€ e questo è un insulto alla mia intelligenza. Perché chi lo proponeva non era nemmeno magiaro, perché con gli stessi soldi mi sono accattato due sfogliatelle ed un babà farcito al cioccolato. Dolci oggettivamente migliori.

Lo stesso motivo per il cui mi sono categoricamente rifiutato di mangiare una pizza quando sono stato ospite di alcuni amici miei in Francia qualche mese fa, 14€ una margherita fatta 'chissà come' è, indipendente dal posto in cui la mangi, una rapina. Parliamo di acqua, farina, pummarola e muzzarella pezzotta, e quanto uno si possa sforzare con gli ingredienti e tenersi sul top a te esercente non può costare più di 4€.

La differenza tra me e alcuni di voi secondo me è proprio questa, la conoscenza dell'ambiente, del mestiere. Ho lavorato per diversi ristoranti, in città diverse, ho decine e decine di amici che lavorano il cibo ed hanno locali, quando trovo un ristorante che è come dico io divento praticamente amico del proprietario e dopo un po' entro proprio in cucina, in simbiosi 'cu isso, per scambiarsi idee, opinioni e via discorrendo.
Io sono in grado di cucinare il 90% delle pietanze che mangi un ristorante di medio livello, fatta eccezione per il pesce a cui non vado assai appresso, e posso mettervi per iscritto qui, oggi, che pagare più di 50€ a persona, in qualsiasi ristorante del mondo, equivale ad una truffa, perché ciò che state mangiando non vale minimamente la cifra che state spendendo.

Detto ciò io trovo assurdo andarsi a mangiare il sushi a San Nicola la Strada (come ha scritto qualcuno qui), quando se ti allunghi di 10 min stai a Casertavecchia, 10€ a capa mangi primo, secondo, vino, acqua e pane. Tutto cibo genuino, a km0 e sapurito da far morire. Come il farsi perculare con prezzi esorbitanti andando a mangiare etnico quando a pochi passi magari tiene uno che veramente sa cosa significa cucinare. Non dico che si debba mangiare sempre e solo Napoletano solo perché si è a Napoli, ma che bisogna pagare il giusto e cercare le cose giuste, ciò non impedisce a nessuno di fare ciò che vuole con i propri soldi, ma almeno si sparagnasse l'imparata a campare sul mangiare con conseguente azzelliamento di uallera.

Il mangiare è divenuto pure lui uno status symbol, che vi stia bene o no, sennò nun se spiegano locali con file di cinque o sei ore (esistono, vo ggiur) e affianco 'nu cristiano che sta sul'isso e non tiene mezzo cliente. Nella vita bisogna mangiare qualcosa di diverso, perché nonostante il nostro primato mondiale assoluto in fatto di mangiare ci sono cose in cui altri sono masti (es. la carne in Italia non la sappiamo proprio cucinare), ma c'è bisogno di dare credito ai cristiani giusti e alle condizioni giuste. Ad oggi, nonostante ne abbia una voglia pazza, nun magnasse maje una fetta di torta Dobos a Napoli, né una Sacher, cose che nei paesi di produzione costano 2/3€ per 5/6€, perché me magnasse un surrogato, ad un prezzo triplicato e dalle mani di uno 'ca nun tene manco idea 'e chello 'ca sta facenn.

Poi se gli Chef di Sushi a Napoli so' tutti Maradona e hanno a disposizione attrezzature e materie prime al pari del Giappone (luogo che in fatto di mangiare s'adda chiudere apprescindere 'ndo cesso a mio parere) allora alzo le mani. Ma a questo punto diamo pure fiducia ai baristi di Starbucks all'estero quando ci preparano un'espresso, mica bisogna essere per forza a Napoli per berlo?

Mamma mia e che cos'è il trdlo, nella settimana tra Praga e Budapest ne avrò mangiati almeno 2 al giorno :sbav:
Detto ciò, io sono d'accordo con te e anche io trovo immorale pagare una pizza margherita più di 4 euro, ne parlavo l'altra sera con degli amici: parliamo di farina, lievito, pomodoro e mozzarella, tutti prodotti economici e da noi a km0, e idem mi sarei rifiutato di pagare un trdlo più di 2€ che è il prezzo che ho pagato a Budapest.

Ma tutto questo per dire che a me francamente se la gente vuole spararsi la posa andando a mangiare giapponese e pagando 50€ a testa sono fatti loro, io rimango sempre dell'idea che quel posto non toglie posto agli altri, perchè tanto se fai un prodotto genuino e di qualità, e al giusto prezzo, la gente lo riempie il locale anche se non ti chiami Puokemed :sisi:
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