Mario per me è un discorso che va allargato anche al contesto ed alle riforme del calcio che andrebbero fatte. Non è concepibile che fino all'altro ieri ad un club si permettesse di spendere molto di più di quello che produce, perché poi è normale che il dislivello non lo colmi mai.
allo stesso modo non è neppure concepibile spendere molto meno di quello che si guadagna accumulando utili e distribuendo ricchi emolumenti alla propria famiglia, senza investire un centesimo nella crescita del movimento calcistico e dello sport in generale.
Se devi mettere un limite a quelle che sono società commerciali a tutti gli effetti (che quindi possono operare a debito se hanno la forza di ripianare) devi metterlo pure nei confronti degli speculatori alla de papponis che non costruiscono niente e niente restituiscono alla città e allo sport che li ha fatti uomini