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L'edizione odierna di Repubblica riporta alcuni virgolettati di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ricoverato a Roma dopo la sparatoria avvenuta prima della finale di Coppa Italia: "Dottore… ma la maglia del Napoli?". "Tranquillo Ciro è dietro di te, insieme alla sciarpetta". Ciro avrebbe chiesto di vedere la madre, salvo poi non riconoscerla. E poi una considerazione forte: "Il calcio? Ma che me ne frega a me ‘e chillo sport ‘e mmerda". Ciro è in dialisi, i suoi polmoni costantemente drenati, ed è sempre sotto l'effetto stordente dei sedativi che gli causano amnesie e sbalzi d'umore. "Papà, ma tu dove mi hai trovato? Cosa mi è successo? Non mi arrestano, vero? Guarda come mi hanno ridotto", chiede Ciro in un momento di lucidità, davanti alla madre e alla fidanzata. Per i medici tutto normale, compresa la possibilità che i disturbi del 29enne di Scampia si trascinino a lungo.
Ci vorrà tempo prima che smetta di avere allucinazioni, di vedere mostri e sconosciuti invece di mamma e papà che attendono notizie positive. Come si legge sul quotidiano: "un nuovo cambio di umore e un Ciro mai visto e ascoltato prima da amici e parenti: imprecazioni in dialetto e occhiate cariche di ansia a chiunque si avvicini troppo al suo letto. «Di questo calcio non mi frega più niente»"

Articolo falsissimo secondo me...