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Dylan

    Giuseppe Bruscolotti
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Hamsik: "A Napoli sto bene, ragiono da calciatore azzurro, ma..."
Parla il centrocampista, capitano della nazionale slovacca, in esclusiva alla Gazzetta dello Sport
06.06.2011 10:31 di Fabio Cannavo 
Fonte: Gazzetta dello Sport

Lo stadio dello Slovan sarebbe semivuoto se una curva non fosse stata occupata da bambini delle scuole calcio. Qui la crisi mondiale si avverte ancora, il presidente della federazione, Jan Kovacik, ha appena sottolineato come i nazionali abbiano rinunciato a qualsiasi premio o ricompensa per permettere che vengano pagati gli stipendi agli impiegati federali. Giocano gratis: ci sono posti dove si può ancora scommettere solo sulla bandiera. Ed è di quei bambini sulla curva che Marek Hamsik, il capitano della Nazionale, si ricorda sabato notte quando il fischio dell’arbitro albanese decreta il successo, stiracchiato ma fondamentale per la corsa a Euro 2012, della Slovacchia su Andorra. Il centrocampista del Napoli corre dove fanno più ressa quei ragazzini in festa e lancia le scarpette, la fascia bianca, poi li applaude. Si liscia la cresta scatenando applausi. Salta con loro. È felice, come loro. Ha 23 anni...

Pozzanghere - Intanto compare in scena Giove Pluvio. E non c’è riparo: la «zona mista», cioè lo spazio destinato alle interviste del dopo gara, è all’aperto, tra gli alberi. Locazione suggestiva, ma nella fattispecie la peggiore possibile per poter fare quattro chiacchiere con l’uomo-mercato del momento. Che, infatti, si ferma giusto sessanta secondi per commentare alla tv il primo posto nel girone e scappa. Già inzuppato. Tocca rincorrerlo tra le pozzanghere, lui scoraggia: «Dove vuole che parliamo, sotto tutta quest’acqua?». A salvare il malcapitato cronista l’accenno a un amico comune, l’estrema risorsa... Marek si dirige alla macchina, spunta un ombrello, si può cominciare. «Sì, ma di mercato non parlo, glielo dico subito».

Allegri - E noi non vogliamo parlare di mercato in senso stretto ma capire, piuttosto, qual è lo stato d’animo di un giovanotto di talento, elevato al livello di rinforzo ideale per i campioni d’Italia dall’identikit diffuso a fine maggio da quel mattacchione di Max Allegri («Prenderemo una mezzala sinistra, un giocatore comunitario, alto 183 cm, che sa fare gol e tratta bene il pallone») accompagnato da lusinghiere parole di stima quando i cronisti sono risaliti ad Hamsik: «Sì, lui mi piace molto, è un grande. Ma non è il solo e non è vero che è il primo della lista».

Galliani - Al che il Napoli si è messo sul chi vive, la questione è finita addirittura nei comizi elettorali di Berlusconi finché quel volpone di Galliani ha spento i fuochi dichiarando: «Se De Laurentiis si arrabbia vuol dire che Hamsik non lo toccheremo». Tanti però sono convinti che Galliani abbia solo voluto prendere tempo, far passare la bufera, se è vero che Allegri ha ribadito ad amici che lo slovacco resta la pedina ideale per completare il suo Milan da Champions.

Marek, lei finora è rimasto spettatore muto. Ma come ha vissuto una vicenda nella quale oltre al Milan sono comparsi sullo sfondo Real e Chelsea?
«Con piacere. Con molto piacere. L’allenatore della squadra appena diventata, meritatamente, campione d’Italia ha fatto su di me un apprezzamento importante, le sue parole non possono che inorgoglirmi. A chi non piacerebbe essere accostato al Milan? Quale giocatore non sarebbe felice dopo il giudizio di Allegri?».

Pensa che davanti a una grossa offerta De Laurentiis si convincerebbe a trattare?
«Ah, non lo so. Io a Napoli sto bene, ci tengo a sottolinearlo una volta di più, e ragiono da calciatore del Napoli».

Col contratto come è messo?
«Ho altri quattro anni».

Ma si aspetta un ritocco sull’ingaggio, com’è avvenuto per Cavani?
«Di questi argomenti si occupano i procuratori».

A proposito, conferma di essersi affidato a Mino Raiola?
«Sì. Ma collaborerà con il mio agente di sempre, Venglos».

Beh, il mercato è lungo, Raiola da qui alla fine è capacissimo di portare al Napoli un’offerta da capogiro... E poi col Milan è in rapporti eccellenti...
«Oggi non si può dire nulla. Bisogna aspettare, e io non ho fretta».

Ricapitoliamo lo scenario: se arrivasse un’offerta alla quale né il Napoli né lei potete dire di no, finirà al Milan, piuttosto che al Chelsea o al Real. Altrimenti continuerà a battersi volentieri per la maglia azzurra. Un’attesa senza preoccupazioni.
«È così: mi trovo proprio in questa situazione, che è ideale. Perciò in questo momento sono concentrato unicamente sulle vacanze. È stata una stagione faticosa, ma alla fine esaltante. Nessuno la scorsa estate avrebbe puntato su un Napoli da vertice e quindi potete immaginare la mia, la nostra soddisfazione. Ora stacco la spina e mi godo beatamente il riposo. La vittoria della mia Nazionale è stata la ciliegina su questa bellissima annata: la Slovacchia può andare all’Europeo».

Da quello che vi siete detti al momento di salutarvi, pensa che ritroverà Cavani, Lavezzi, Gargano, cioè il nucleo fondamentale, nel raduno estivo?
«Penso di sì perché ho capito che la società è intenzionata a rinforzare questo gruppo, già ottimo, per poter puntare ancora più in alto. È il mio obbiettivo, il pensiero comune: onorare la Champions, lottare più convinti per lo scudetto...».

A Inler, che pare indeciso tra Juve e Napoli, indichi un motivo per scegliere voi...
(Ride)

...Pubblico, mare, la cucina...
«Tutti e tre. E altri ne scoprirebbe».

Marek si allontana con amici e parenti non senza aver prima tolto dal viso gli occhiali appannati. Lo fissiamo negli occhi, sembrano cerulei. Quelli indicati nel famoso identikit aggiornato da un divertito Galliani. Tre indizi di solito fanno una prova... Mah, il giallo continua


Secondo voi è vera??  :look:
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