Premetto che non ce l'ho con te, ma volevo discutere della faccenda: non so se ho inteso bene io qui, ma secondo me non è che se una squadra non è attrezzata per vincere una competizione (la CL nello specifico, ma vale per tutto) allora dice "eh va beh, allora chi se ne frega...", ma a parer mio dovrebbe fare il massimo che riesce, e arrivare dove può.
Nel caso del Napoli poi, una semifinale sarebbe il meglio assoluto della propria Storia, quindi perché non provare?
Rispondendo a te, spero di rispondere agli altri che hanno risposto al mio commento.
Qual'è il soggetto della tua frase? Perché se parliamo della squadra, non penso che il napoli l'anno prossimo snobberà la CL anzi, ma ciò non significa che non possa decidere di rifondare il parco giocatori cercando di creare un nuovo ciclo vincente.
Per l'allenatore invece c'è tutto da perdere, se vinci quest'anno il tuo valore sul mercato sarà massimo, una semifinale di CL (molto difficile da raggiungere peraltro) non gli aggiungerebbe nulla, ma se beccasse l'annata storta rischierebbe di vedere compromesso il proprio valore tra i grandi club.
Per capirci l'anno scorso de zerbi era voluto da mezzo mondo (big inglesi incluse), ha scelto di andare al marsiglia e ha fatto male, ora il meglio a cui può ambire è una piazza come il milan o se proprio gli va di culo noi, le big inglesi scomparse completamente.
Fare un progetto a lunghissimo termine con AdL come diceva un altro utente poco fa è impossibile, un allenatore che resta tanto tempo vuole una voce in capitolo su troppe cose, e questo cozzerebbe sulla sua gestione da padre padrone del calcio napoli. Un allenatore che dura 1/2 o max 3 anni invece non ha queste pretese, o comunque se le ha in un cosi breve tempo non riesce a piantare la grana.
È un po' come in un azienda, se ti affidi ad un manager per 20 anni è probabile che alla fine di quel percorso quel manager abbia più potere di te che sei proprietario nella tua stessa azienda.
D'altro canto cambiare dirigenza ogni tot anni impedisce che il potere altrui si sedimenti e consente di portare sempre idee e stimoli nuovi. Ovviamente è una strategia rischiosa, perché se sbagli manager o allenatore rischi di andare a piedi per l'aria però tant'è, è quella che usa Aurelio con il Napoli.