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Ragioni Karma per messaggio concreto

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AyeyeBrazov

    Degustatore di ananassi
    Gianfranco Zola
    Post: 1854
  • Karma: 32

Ho letto tutti i post di questo topic, ci ho messo un pò, ma sono finalmente giunto alla fine. Volevo chiarire da subito la mia posizione metafisica, per poter poi argomentare su tutte le altre cose che ho letto in queste 150 pagine. Non credo nell'esistenza di una entità,
di un essere divino, imperituro ed infinito nella sua potenza, credo nell' esistenza dell'anima, di una coscienza comune a tutti gli esseri viventi,  un po come la Vitraya Ramunong, l'Albero delle Anime, che attraverso le sue radici, connette l'individuo con il tutto, con il pianeta e con gli esseri viventi che lo abitano. Pandora, ovviamente non esiste, e non credo esistano o siano mai esistiti grandi alberi, capaci di connettere le coscienze degli individui, però, sono dell'idea che l'uomo, in quanto specie, in epoche molto remote, quando si è avviata la trasformazione delle comunità preistoriche da Tribù a Chiefdom, secondo l'approccio storico neoevoluzionista di White e Steward prima e di Elman Service poi, quando cioè si è affermata la primordiale ripartizione dei ruoli gerarchici in una società, accettando la cleptocrazia e il ruolo predominante della classe sacerdotale, quando si sono cominciati ad edificare i primi megalitici luoghi di culto, quando è avvenuto tutto questo, in epoche diverse ed in luoghi diversi, e soprattutto in epoche diverse per ogni differente luogo, la manifestazione fisica di un intrinseco bisogno di trascendente, l'aspirazione al divino, si flette in forme che potremmo definire almeno in parte, se non del tutto, eguali. In Egitto abbiamo le Piramidi, residenza ultraterrena del faraone e in alcuni casi di altri membri della famiglia reale, in Mesopotamia, abbiamo le Ziqqurat, sede del culto religioso, legato indissolubilmente al nutrimento della terra, dato che tali enormi edifici, venivano utilizzati anche come magazzini comuni, in Mesoamerica abbiamo le tracce, nascoste dalla rigogliosa foresta, delle civiltà precolombiane con le grandiose piramidi a gradoni, caratteristiche del culto sacrificale proprio dei Maya, degli Aztechi e dei Taraschi ( cito quelle che conosco, per le altre, dovrei informarmi ), taccio sull'oriente, ma anche l'antica architettura cinese consta di edifici che sono simili a quelli poc'anzi citati. Ovviamente le affinità elettive, che legano indissolubilmente ciò che noi definiamo come la mitologia di questi antichi popoli, ma altro non è che la loro eziologica spiegazione del manifestarsi della vita, è in taluni casi, al limite del plagio:
1) Culto della Grande Madre: Gea ( Terra ) - Cibele ( figlia di Gea ed Urano ) - Iside ( Egitto ) - Maria ( madre di Cristo )
2) Epopea di Gilgames/Diluvio Biblico: Atrahasis/Noè ( il Sumero è l'unico a sopravvivere ad un diluvio universale, che storicamente sembra effettivamente esserci stato, dato che due fonti, la Bibbia scritta dagli Ebrei e iscrizioni Sumere, citano, romanzando, tale avvenimento storico. Ulteriore conferma, viene da dati archeologici, dato che alcuni strati, databili probabilmente al periodo ascrivibile alla descrizione di tale diluvio, metà del VI millennio a.C., vengono descritti come alluvionali. )
3) Figura di Gesù di Nazareth assimilabile a quella di altri campioni descritti nel mito antico, Gilgamesh appunto, ma anche volendo essere espansivi, Horus, Adone, e Romolo e Remo ( anche loro figli di un dio e di una mortale ), Ercole e tutta la sterminata schiera di figli bastardi di Zeus. Definisco queste figure mitologiche, ma ripeto, per i popoli che tali figure le veneravano, questi erano realmente esistiti, ed erano divinià o figli di divinità. Qui ci sarebbe una domanda da porre, noi basiamo i nostri ragionamenti, ora, in Italia, nel 2017, sulla infinita durata del Cristianesimo e sul fatto che in questa epoca, se nomini Dio, non puoi trattarlo come un mito, ma come una entità divina che in molti reputano esistente e reale, ma allora, ragionando con lo sguardo di un egiziano dell' età di un qualsiasi faraone canonico, non potremmo considerare Horus o Ra, come semplice mitologia di un popolo antico, ma dovremmo rispettare queste antiche credenze, come oggi, ripeto, si pretende, da persone che magari in Dio, non credono affatto, di rispettare lo Javhe biblico ( Ah, Dio nella Bibbia non ha sesso, talvolta viene descritto come entità maschile, talvolta come entità femminile -  poi nella Genesi, crea gli uomini, intesi come maschi e femmine a sua immagine e somiglianza, quindi è una entità che raccoglie in se, l'essenza dei due generi ). Comunque sia, credo che ci sia stato un momento della nostra storia, in cui, si era capito, forse, che la vera essenza del divino è in noi stessi, nel vivere in armonia con la natura, nel rispettare gli animali, nell'amare la propria terra, nel deificare un fiume ( Nilo ), di guardare all'altro non come diverso, ma come straniero da accogliere, con codificati rituali sacri di ospitalità. Questo è ciò in cui credo, nella capacità, ormai perduta, che l'uomo ha dimostrato di poter padroneggiare, di poter vivere su questo mondo, governandolo da essere intellettualmente superiore, ma da padre, non da sanguinario dittatore. In pratica, credo nell'uomo e nella sua originale bontà, credo nel Buon selvaggio e nella possibilità, remota, che un giorno, tutti possano capire, che la vità è sacra, non perchè donata da qualcuno ( se non dalla nostra caparbietà e dai nostri genitori ), ma perchè è un onore essere in vita e bisogna che tutti possano vivere questa straordinaria esperienza con felicità e senza sofferenze.

Come avrete capito, non sono affatto Cristiano, ne tanto meno Cattolico, però posso affermare di essere affascinato dalla figura di Gesù, un rivoluzionario, un populista ( nel senso elevato del termine ), un uomo carismatico che lotta contro il potere costituito, romantica e ben riuscita è anche l'idea, qui al limite del sovversivo, che uomini delle istituzioni, come l'esattore delle tasse, Matteo, affascinati dall'idea di uguaglianza e di giustizia, abbandonino la loro condizione, pur di seguire l'utopia sognante di un uomo barbuto. I Vangeli, sono una immensa parabola, sono la visione che seguaci di un movimento anti sistema, hanno del loro carismatico leader, idee che a ben vedere, non sono tanto lontane ne dal socialismo, ne dalle idee anarchiche di Bakunin, anche se a ben vedere, la frase professata  da Gesù: "Date a Cesare ciò che è di Cesare, date a Dio ciò che spetta a Dio", sancisce una DIVISIONE, tra potere politico e religioso, che era ciò che in fondo, lui,  da dissidente ebreo, non osservava nella cattiva e corrotta gestione del Tempio. In definitiva, si può essere Cattolici, Ortodossi, Luterani, Calvinisti, Animisti, Ebrei, Musulmani, Buddisti, o credere in niente di tutto questo, essere atei o agnostici, in Italia, la Costituzione, questa si, sacra, sancisce tra i diritti fondamentali, due importanti capisaldi:
1) Art. 3:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

2) Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Dunque, L'Italia è uno stato laico, la religione Cristiana è quella più professata dai suoi abitanti, ma lo Stato è di tutti, non solo della maggioranza, quindi deve rispondere agli interessi non di una singola, seppur corposa, parte. Lo Stato è libero nel legiferare su qualsiasi argomento, il Parlamento ritiene opportuno intervenire, La Chiesa Cattolica, può elargire dogmi alla popolazione, che è libera o meno di assumere tali dogmi come propri, in quanto, la legge è vincolante in uno stato di diritto, laico, come l'Italia, mentre la Chiesa Cattolica, non può più, oramai da 150 anni, ad esclusione del Vaticano, fare giurisprudenza, ma può solo cercare di dare un pastore, per quanto più possibile, al passo con i tempi e vendibile  al mondo, al suo sterminato gregge di fedeli.


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