Dostoevskij per la caratterizzazione dei personaggi e per come tratta lo scontro tra religione e nichilismo
Però Tolkien che si è inventato un mondo semplicemente per raccontare le favole ai bambini è un grande oppure Kafka che s'immagina le sciagure più impossibili
Di "moderno" non ho letto molto, solo qualcosa di Ken Follett, Stephen King, Dan Brown, Robert Harris, in pratica solo roba leggera
A volta mi spavento nel leggere certi post di Orgrimm
Su migliaia di autori disponibili avere lo stesso identico podio è piuttosto preoccupante.
Sui primi due direi di avere pochi dubbi, soprattutto sul primo, per i motivi che spiega Orgrimm. Tolkien diciamo che "campa di rendita" per il Signore degli Anelli che è qualcosa di straordinario.
Con Kafka ci metterei anche Tolstoj (forse anche prima), pur sapendo che rispetto a Dostoevskij il punto di vista è quasi opposto per i temi religiosi.
Pessoa mi piace molto, così come Marquez, meno la Allende.
Ho apprezzato Ken Follet, Wilbur Smith, mentre fra i "nostrani" mi piace lo stile di Baricco (molto meno i libri, anche se I Barbari lo trovo divertente ed innovativo) e Camilleri.
Col tempo ho imparato ad apprezzare i classici che ho tanto odiato quando dovevo "ingerirli" a forza (a scuola poi si studiano veramente na chiavica).
Dante e La Divina Commedia, per me, sono fuori concorso, troppo in alto per tutti.