Grandi notizie! Un gruppo di ricercatori catanesi ha vinto gli IgNobel per l’economia! A dispetto del nome comunque sono premi non dati per roba stupida, ma per roba seria che sembra quantomeno buffa.
Tra l'altro sotto c'è l'elenco di tutti i premi e sono tutte ricerche strepitose!
Alessandro Pluchino, Alessio Emanuele Biondo e Andrea Rapisarda, “per aver spiegato matematicamente perché spesso sono le persone più fortunate, e non quelle più talentuose, ad avere successo nella vita”.
Cominciamo dall’economia, e dall’Italia. Andrea Rapisarda e colleghi, del Dipartimento di Fisica all’Università di Catania, si sono aggiudicati il premio IgNobel per aver studiato matematicamente il ruolo della fortuna – il famigerato fattore C – nel determinare il successo delle persone nella vita.
Questo lo studio:
https://arxiv.org/abs/1802.07068Gli altri premi:
Cardiologia applicata: per aver trovato la prova che quando due "partner romantici" si incontrano per la prima volta e si sentono entrambi attratti dall'altro, le loro frequenze cardiache si sincronizzano.
Letteratura: per aver analizzato cosa rende i documenti legali inutilmente difficili da capire.
Biologia: per aver studiato se e come la costipazione influisce sulle probabilità di accoppiamento degli scorpioni.
Medicina: per aver dimostrato che, quando i pazienti vengono sottoposti ad alcune forme di "chemioterapia tossica", subiscono meno effetti collaterali dannosi se il gelato sostituisce uno dei componente normalmente usati nella procedura.
Ingegneria: per aver cercato di scoprire il modo più efficiente di usare le dita per girare una manopola.
Arte Storica: per il loro studio "Un approccio multidisciplinare alle scene di clistere rituale su ceramica Maya antica".
Fisica: per aver cercato di di capire come gli anatroccoli riescano a nuotare in formazione.
Pace: per aver sviluppato un algoritmo che aiuti quelli che spettegolano a decidere quando dire la verità e quando mentire.
Ingegneria della sicurezza: per aver sviluppato un manichino a forma di alce per crash test.
