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Topic: NBA  (Letto 341222 volte)

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Offline 'Lucas

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« Risposta #1035 il: Giugno 29, 2012, 14:15:45 pm »
Non sono d'accordo...Sono andati sul sicuro con due giocatori solidi e con poco margine di rischio, soprattutto Lillard

E occhio pure a Barton, che molti davano al primo giro...Potrebbe essere un steal of the draft
« Ultima modifica: Giugno 29, 2012, 14:21:03 pm da Lucas el gringo »

    Online Habana

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    « Risposta #1036 il: Giugno 29, 2012, 14:43:54 pm »
    Non sono d'accordo...Sono andati sul sicuro con due giocatori solidi e con poco margine di rischio, soprattutto Lillard

    E occhio pure a Barton, che molti davano al primo giro...Potrebbe essere un steal of the draft
    avrei preferito drummond che potrebbe anche diventare uno dei centri migliori della lega in proiezione(così come potrebbe anche non fare nulla)
    sarebbe stata una scommessa importante e con molto rischio ma se vinta sarebbe stato un colpaccio
    ora ci vorrebbe un centro titolare d'esperienza che faccia crescere leonard e allo stesso tempo guidi i blazers alla conquista della post season
    un KG sarebbe impossibile?
       


      Offline Sonny Boy

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      « Risposta #1037 il: Giugno 29, 2012, 15:14:06 pm »
      Che il primo sarebbe stato Anthony Davis non c’erano grossi dubbi, da lì in poi è stata tutta una sorpresa. La notte del Draft come sempre è misteriosa, ma proprio questo è il grande fascino. Dopo il “monociglione” da Kentucky è toccato a Michael Kidd-Gilchrist, altro Wildcats, avvenimento che non accadeva dal 1966. Poi è stato il turno di Beal (Wizards), Waiters (Cavaliers) e Robinson (Kings), con buona pace dei vari Rivers, scelto alla 10 dagli Hornets, Lamb, chiamato alla 12 dai Rockets, e Drummond, finito ai Pistons (alla 9) ma addirittura in lacrime per non essere entrato nelle primissime pick.
      I Suns (13) hanno puntato su Marshall, che con ogni probabilità è il preludio alla partenza di Steve Nash. Il primo Internationals (l’unico al primo giro), è stato il francese Evan Fournier finito ai Nuggets (20). I decaduti, ma allo stesso pericolosissimi scelti in quelle posizioni, sono Jared Sullinger (21, Celtics) e Perry Jones (28, Thunder), punito per i problemi fisici e la mancanza di un ruolo definito.
      Il secondo giro è stato il regno degli europei: Satoransky andrà a Washington (32), Papanikolaou ai Knicks (48), Turkyilmaz ai Nuggets (50), Kuzmic ai Warriors (52), Aldemir ai Clippers (53), Shenghelia ai Sixers (54), Zubcic ai Raptors (56) e Karaman ai Nets (57). A chiudere il Draft sono stati i Lakers che hanno scelto il centro da Gonzaga Robert Sacre.

      Di seguito tutte e 60 le chiamate:

      PRIMO GIRO
      1 – Hornets: ANTHONY DAVIS PF/C Kentucky
      2 – Bobcats: MICHAEL KIDD-GILCHRIST SF Kentucky
      3 – Wizards: BRAD BEAL G Florida
      4 – Cavaliers: DION WAITER G Syracuse
      5 – Kings: THOMAS ROBINSON PF Kansas
      6 – Blazers: DAMIAN LILLARD PG Weber State
      7 – Warriors: HARRISON BARNES SF North Carolina
      8 – Raptors: TERRENCE ROSS G Washington
      9 – Pistons: ANDRE DRUMMOND C Connecticut
      10 – Hornets: AUSTIN RIVERS PG/G Duke
      11 – Blazers: MEYERS LEONARD C Illinois
      12 – Rockets: JEREMY LAMB SF Connecticut
      13 – Suns: KENDALL MARSHALL PG North Carolina
      14 – Bucks: JOHN HENSON PF North Carolina
      15 – 76ers: MO HARKLESS SF St. John’s
      16 – Rockets: ROYCE WHITE F Iowa State
      17 – Mavericks: TYLER ZELLER C North Carolina (ai Cavs)
      18 – Rockets: TERRENCE JONES F Kentucky
      19 – Magic: ANDREW NICHOLSON F St. Bonaventure
      20 – Nuggets: EVAN FOURNIER G Poitiers (Francia)
      21 – Celtics: JARED SULLINGER PF Ohio State
      22 – Celtics: FAB MELO C Syracuse
      23 – Hawks: JOHN JENKINS G Vanderbilt
      24 – Cavaliers: JARED CUNNINGHAM G Oregon State (ai Mavericks)
      25 – Grizzlies: TONY WROTEN PG Washington
      26 – Pacers: MILES PLUMLEE PF Duke
      27 – Heat: ARNETT MOULTRIE PF Mississippi State (ai 76ers)
      28 – Thunder: PERRY JONES III F Baylor
      29 – Bulls: MARQUIS TEAGUE PG Kentucky
      30 – Warriors: FESTUS EZELI C Vanderbilt

      SECONDO GIRO
      31 – Bobcats: JEFF TAYLOR F Vanderbilt
      32 – Wizards: THOMAS SATORANSKY G Banca Civica Sevilla
      33 – Cavaliers: BERNARD JAMES C Florida State (ai Mavericks)
      34 – Cavaliers: JAE CROWDER SF Marquette (ai Mavericks)
      35 – Warrioirs: DRAYMOND GREEN SF Michigan State
      36 – Kings: ORLANDO JOHNSON SF Santa Barbara (ai Pacers)
      37 – Raptors: QUINCY ACY PF Baylor
      38 – Nuggets: QUINCY MILLER SF Baylor
      39 – Pistons: KHRIS MIDDLETON F Texas A&M
      40 – Blazers: WILL BARTON G Memphis
      41 – Blazers: TYSHAWN TAYLOR G Kansas
      42 – Bucks: DORON LAMB G Kentucky
      43 – Hawks: MIKE SCOTT PF Virginia
      44 – Pistons: KIM ENGLISH G Missouri
      45 – Sixers: JUSTIN HAMILTON C Lsu
      46 – Hornets: DARIUS MILLER F Kentucky
      47 – Jazz: KEVIN MURPHY G Tennessee Tech
      48 – Knicks: KOSTAS PAPANIKOLAOU SF Olympiacos
      49 – Magic: KYLE O’QUINN C Norfolk State
      50 – Nuggets: IZZET TURKYILMAZ PF/C Banvit
      51 – Celtics: KRIS JOSEPH SF Syracuse
      52 – Warriors: OGNJEN KUZMIC C Clinicas Rincon
      53 – Clippers: FURKAN ALDEMIR C Galatasaray
      54 – Sixers: TORNIKE SHENGELIA F Charleroi (ai Nets)
      55 – Mavericks: DARIUS JOHNSON-ODOM G Marquette (ai Lakers)
      56 – Raptors: TOMISLAV ZUBCIC PF Cibona Zagreb
      57 – Nets: ILKAN KARAMAN C Karsiyaka
      58 – Timberwolves: ROBBIE HUMMEL F Purdue
      59 – Spurs: MARCUS DENMON G Missouri
      60 – Lakers: ROBERT SACRE C Gonzaga
      « Ultima modifica: Giugno 29, 2012, 16:58:40 pm da juve chupa »

        Offline Sonny Boy

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        « Risposta #1038 il: Giugno 29, 2012, 15:18:28 pm »
        Il Draft Nba si è svolto stanotte ma è già tempo di primi bilanci, prime valutazioni, per le franchigie Nba coinvolte nelle scelte. Riflettori puntati sui general manager, gli scout e gli altri dirigenti, che hanno scommesso sul futuro della propria squadra. Ripercorrendo la notte del Prudential Center, vediamo le formazioni promosse e bocciate di questo attesissimo Draft 2012.


        PROMOSSI

        New Orleans Hornets – Anthony Davis, Austin Rivers e Darius Miller. Difficile fare meglio. ‘Monociglione’ era scontata, il figlio di Doc può contribuire da subito, come sesto uomo o come guardia titolare non dovesse restare Gordon. E al secondo giro Miller è un bel colpo: giocatore duttile, con tiro, difesa e leadership.

        Boston Celtics – Meglio non si poteva fare. Rifanno il settore lunghi con Jared Sullinger e Fab Melo: si scommette sulla schiena del primo e sulla testa dell’altro, ma se Rivers riesce a lavorarci, è un colpo super. Non male Kris Joseph al secondo giro: l’ala piccola da Syracuse ha atletismo, braccia lunghe e buon tiro da fuori. Da rotazione.

        Golden State Warriors – Serviva un’ala piccola e hanno preso Harrison Barnes, potenziale enorme e forse il giocatore stilisticamente più bello da vedere. Poi aggiungono chili e difesa con Festus Ezeli, e la duttilità di un vincente come Draymond Green da Michigan State. Panchina sistemata e un Tar Heel con crismi da All Star. Bene, no?

        Altre – I Pistons, oltre ad Andre Drummond (se i pianeti si allineano è un colpo super), prendono al secondo giro due esterni molto solidi come Middleton e English. Chicago aveva bisogno di un playmaker per dare fiato a Rose e ha preso un giocatore fatto dal sarto come Marquis Teague, tra l’altro cresciuto sotto l’ala di Calipari come D-Rose. I 76ers si sono assicurati un talento enorme come Harkless (Iguodala può fare le valigie) e soprattutto un’ala atletica e potente come Moultrie. OKC, senza far nulla, si ritrova uno dei talenti più puri del Draft, ovvero Perry Jones III: l’anno passato sarebbe stato un Top 3, poi sono venuti fuori anche i problemi al ginocchio. Ma Presti è uno che ci vede lungo e non poteva passare un prospetto del genere.

        BOCCIATI

        Charlotte Bobcats – Hanno chiamato Michael Kidd-Gilchrist e Jeff Taylor, due ali piccole forti fisicamente, atletiche, brave in difesa, ma che non diventeranno mai delle star. Soprattutto MKG alla 2 è un azzardo: per una squadra cui serviva un realizzatore (ok, han preso Gordon) e un lungo capace di mettere punti a tabellone, forse chiamare uno tra Beal, Barnes e Robinson era più indicato.

        Houston Rockets – Si sono mossi più di tutti, e forse alla fine hanno fatto confusione. Per la loro situazione avevano forse bisogno di un play e di un pivot (Marshall? Zeller?) e invece han preso una guardia, Lamb, che gioca nel ruolo di Lee e Martin, e due ali, White e Jones, che fanno già scopa fra di loro, figuriamoci con Parsons e gli altri. Tre ottimi talenti, ma servono?

        Cleveland Cavaliers – Hanno provato fino in fondo ad avere la 2 per chiamare Kidd-Gilchrist o Beal, e alla fine hanno perso la testa investendo su Waiters, guardia esplosiva che alcuni paragonano a Wade, ma undersized e tendente a volere palla in mano (non l’ideale nella squadra di Irving). Forse Barnes era più indicato. Zeller è una buona chiamata alla 17 ma forse si poteva scommettere su Melo.

        Altre – I Pacers, alla 26, con tutta la roba che c’era ancora, chiamano l’ennesimo lungo bianco, Miles Plumlee, che non serve di fatto a nulla. Soprattutto con ancora sul piatto gente come Doron Lamb o Perry Jones III. Anche le scelte dei Nuggets lasciano perplessi: alla 20 chiamano Fournier, tiratore francese dal tocco molto pulito ma ancora acerbo, e poi al secondo giro un progetto come Quincy Miller, che gioca nel ruolo di Gallinari, Chandler, Brewer, ecc… Serviva un play: Ty Taylor, Johnson-Odom o Machado erano più indicati.

          Offline Asis

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          « Risposta #1039 il: Giugno 29, 2012, 19:12:18 pm »
          a che caxxo ci servono lillard e leonard????

          non era meglio prendere drummond con la 6 e alla 11 quello che hanno preso alla 12????? :facepalm:

          la dirigenza dei blazers dopo i ritiri di roy e oden sta proprio in confusione

          avrei preferito drummond che potrebbe anche diventare uno dei centri migliori della lega in proiezione(così come potrebbe anche non fare nulla)
          sarebbe stata una scommessa importante e con molto rischio ma se vinta sarebbe stato un colpaccio
          ora ci vorrebbe un centro titolare d'esperienza che faccia crescere leonard e allo stesso tempo guidi i blazers alla conquista della post season
          un KG sarebbe impossibile?


          in realtà sono proprio quello che serve, un play e un centro.

          la dirigenza blazers sbaglia da molto prima del ritiro di brandon, basta una lettura della pagina italiana su wikipedia (l'ho scritta e la aggiorno io, se trovi errori, segnalameli. gli aggiornamenti al roster li farò più in là), ma adesso c'è olshey come nuovo gm che per quanto fatto con i clippers lo scorso anno e per tutte le interviste che ho sentito in questo mese mi ispira fiducia.

          si parlava molto di drummond ma lillard era l'obiettivo numero 1 da quando un paio di settimane fa fece un workout che stregò tutti, ricordo che fu definito "il migliore mai visto dai tempi di kevin durant" (che poi non fu scelto, ma questa è un'altra storia, vedi sopra). veloce, primo passo rapido, ottimo nei pick and roll (con lamarcus si/ci potrebbero divertire) e grande scioltezza e precisione al tiro (sbagliò 2 tiri in tutta la sessione).
          è andato a pranzo con tutta la dirigenza, owner compreso, da solo. niente agenti, parenti, nessuno. un tipo tranquillo, sicuro e focused.

          drummond c'è rimasto male (poi è andato a detroit, capirai) e più scendeva nelle scelte, più la sua faccia si guidolinizzava, rasentando le lacrime. ma anche così ha dimostrato immaturità. i dubbi su di lui sono molti, certo il talento c'è e se detroit l'avesse lasciato probabilmente sarebbe stato la scelta con l'11.

          leonard secondo olshey è una combinazione di altezza/rapidità/shooting touch che alla 11 è raro trovare e con pazienza ed etica del lavoro, che pare abbia, può venir fuori un gran centro. poi ok, ultimamente l'unico centro a portland è quello ospedaliero, ma su questo non ci resta che incrociare le dita. piano, che possono rompersi.

          siamo in re-tool, come disse olshey in presentazione. ci vuole pazienza.

            Offline Sonny Boy

            • Omar Sivori
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            « Risposta #1040 il: Giugno 30, 2012, 08:51:31 am »

             :look:

              Offline Sonny Boy

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              « Risposta #1041 il: Giugno 30, 2012, 11:24:26 am »
              Con la fine della stagione Nba, il primo anello di Lebron ed il Draft NBA, le attenzioni di tutti gli appassionati si spostano immediatamente sui vari rumors di mercato.
              Probabilmente questa’estate i playmaker saranno i pezzi più pregiati che il pianeta Nba può offrire, approfittando anche dei tanti free agent che ci sono in giro. Infatti di nomi illustri ormai liberi da ogni contratto ce ne sono almeno quattro in grado di poter cambiare solo con il loro ingaggio le sorti di qualsiasi franchigia, scopriamo chi sono.
              Il primo della lista è senza dubbio Deron Williams di anni 28, reduce da due stagioni ai Nets, il play ha deciso nelle ultime ore di non accettare l’estensione di contratto offertagli dai Broklyn Nets, e di diventare unstricted freeagent. Dunque D-Will dopo due stagioni un pò anonime (più per colpa della squadra) ha deciso di non rimanere a Nework (Broklyn dalla prossima stagione) cercando in giro una squadra cosiddetta contender, ovvero che gli dia la possibilità di vincere l’anello. I pretendenti sono davvero tanti perché Williams (21 punti di media nell’ultima stagione) è davvero uno dei migliori play in circolazione. A contendersi D-will per ora ci sono i Mavs ed i Lakers, con Dirk Nowitzki stella dei Dallas Mavericks che ha dichiarato ad un giornale texano di essere in ansia, sperando di giocare con Deron la prossima stagione, spiegando ai giornalisti quanto sia importante avere in squadra stelle del suo calibro. Si diceva dell’interesse dei Lakers, per adesso molto difficile per via del contrattone di Gasol, nelle ultime ore offerto ai Grizzlies. Per adesso le squadre più interessate alle sue prestazioni sono queste ma siamo sicuri che col passare dei giorni si faranno avanti tante altre franchigie.

              Altro nome in lista ai sogni di tanti proprietari è quello di Steve Nash per lui ci sono 38 primavere, ma un C.V. cestistico ricchissimo, alla quale manca solo l’anello, ed è per questo che il giocatore rimane molto titubante sul proprio futuro. Dopo la scelta di prendere Marshall da parte dei Phoenix Suns durante il Draft, la partenza dell’ex Santa Clara sembra però quasi inevitabile. Il due volte Mvp viene ultimamente accostato ai New York Knicks, in cerca di un play dopo il serio infortunio (l’ennesimo) di Baron Davis, ed effettivamente la Grande Mela sarebbe una meta molto gradita al giocatore, dove il canadese trascorre puntualmente i mesi estivi. Anche l’altra franchigia di New York, i Nets sono interessati a lui, soprattutto dopo l’ormai probabile partenza di Deron Williams. Infine suggestiva ma non trascurabile la voce che lo vede accostato ai Toronto Raptors (insistente nelle ultime ore), infatti un ritorno nella sua terra di origine, il Canada, non è assolutamente da escludere, e sicuramente farebbe felice il nostro Bargnani, desideroso di tornare a disputare almeno i playoff. Dunque anche Nash è un giocatore ambitissimo nell’Nba, che nonostante l’età offre ancora tante doppie-doppie, ed è un giocatore franchigia, uno di quelli che da solo può ancora cambiare gli equilibri di una squadra.

              Altro immenso playmaker è Jason kidd, anche lui trentottenne, con nessuna voglia di smettere, ed in cerca di nuovi stimoli. Lui l’anello l’ha vinto, ma nonostante tutto la voglia di continuare a giocare non gli passa, e le richieste non mancano. Nonostante le sue statistiche siano scese nel corso degli anni, il suo nome viene accostato ai Nets (diciamo un gradito ritorno), e nelle ultime ora anche ai Knicks, desiderosi di affiancare a Lin un play di assoluta classe ed esperienza, con il buon Jasone che ha dichiarato apertamente di poter ricoprire senza problemi il ruolo di secondo play.

              A questi tre super play si aggiunge Raymond Felton, sicuramente un nome meno suggestivo rispetto ai primi tre, ma comunque un giocatore con mercato, nonostante la non proprio positiva stagione appena conclusa a Portland. A lui si sono interessati i Knicks che praticamente stanno sondando tutti i free agent nel ruolo, e nelle ultime ora anche i Lakers, che però devono risolvere la questione Ramon Session, e che comunque in quella posizione hanno anche Steve Blake (da valutare).
              Dunque sono questi i playmaker che infiammeranno l’estate Nba a suon di rumors; siamo solo all’inizio, ma siamo sicuri che nel giro di poche settimane potrebbero passare da semplici voci di mercato a veri e propri contratti.

                Offline 'Lucas

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                « Risposta #1042 il: Giugno 30, 2012, 15:21:15 pm »
                Mo Williams ai Jazz, Odom ai Clippers, Dallas e Houston ottengono due scelte

                I Mavs liberano altro spazio

                  Offline Sonny Boy

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                  « Risposta #1043 il: Giugno 30, 2012, 18:56:04 pm »
                  odom ai clippers,lucas che ne pensa buffa  :look4:
                  mi pare che se ne sia andato nelle filippine,al ritorno avrà una bella sorpresa  :asd:
                  cmq su imbeccata di asis,una breaking news un (bel)pò inaspettata

                  http://www.basketinside.com/index.php?option=com_content&view=article&id=12149:clamoroso-garnett-firmera-un-triennale-da-34-milioni-con-i-celtics&catid=21:notizie-e-mercato-&Itemid=28
                  certo ha molto da insegnare ai due lunghi sia tecnicamente(fab melo)che di attitude(jared sullinger)ma le cifre e la durata del contratto lasciano quantomeno perplessi.
                  Aspettiamo il comunicato ufficiale e vediamo se verranno confermate.

                    Offline Sonny Boy

                    • Omar Sivori
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                    « Risposta #1044 il: Luglio 01, 2012, 19:06:21 pm »
                    Oggi, Domenica 1 Luglio, apre ufficialmente la free agency in NBA ed i giocatori senza un contratto per la stagione 2012/13 possono essere approcciati formalmente dalle squadre interessate. Con l’inizio della free agency vi è ovviamente un’esplosione dei rumours riguardanti il mercato, vediamo insieme quali sono quelli più accattivanti insieme alle mosse già ufficializzate, tenendo conto che di Nash, Williams e degli altri playmaker abbiamo già parlato.

                    Non si può che iniziare da Dwight Howard, che sembra prossimo ad essere scambiato. Pare infatti che qualche mese fa Howard avesse usato l’opzione per rimanere un altro anno sotto contratto sotto promessa da parte degli Orlando Magic che sarebbe stato scambiato in estate, mentre la Players Association sarebbe già pronta a fare causa ai Magic nel caso qualcosa andasse storto.

                    A New Orleans, com’era prevedibile, è stato tagliato Rashard Lewis, che diventa ora libero di accasarsi dove vuole (o meglio dov’è voluto). Il buy out fa risparmiare agli Hornets circa $9 milioni ed ora hanno praticamente tutto lo spazio salariale del mondo per rifirmare il restricted free agent Eric Gordon (che nei prossimi giorni si incontrerà con: Pacers, Rockets, Suns, in rigoroso ordine temporale, alla ricerca di un contratto al massimo salariale) a qualsiasi cifra ed andare a caccia anche di qualcun altro.

                    Inoltre è notizia di pochi giorni fa la conclusione della trade coinvolgente 4 squadre, per cui Mo Williams è passato dai Clippers ai Jazz, Khloe Kardashian e suo marito sono tornati a Los Angeles ma sponda Clippers, e per far tornare i conti, i diritti per Furkan Aldemir (53esima scelta al draft di quest’anno) sono passati dai Clippers ai Rockets, quelli di Tadija Dragicevic (53esima del 2008) dai Jazz ai Mavericks, quelli di Shan Foster (51esimo del 2008) dai Mavericks ai Jazz ed infine Houston ha spedito dei contanti a Dallas.

                    I Boston Celtics hanno rifirmato Garnett per 3 anni a $34 milioni totali ma probabilmente perderanno Ray Allen, inseguito da molte contenders, sopra tutte i Miami Heat. Per correre ai ripari i verdi sono partiti con le danze di corteggiamento a Jason Terry.

                    Parentesi “noiosa” per coloro che rifirmano e non cambieranno squadra: coach Scott Brooks ha firmato con i Thunder un allungamento del contratto di 4 anni, di Garnett abbiamo appena detto e dovrebbe essere imitato sia da Tim Duncan, che da Blake Griffin, prossimo al primo mega contrattone della sua vita.

                    Nicolas Batum invece è un restricted free agent (RFA) di Portland ma sono in molte squadre ad inseguirlo aggressivamente, fra cui Kings, Raptors, Cavaliers, Timberwolves e, più silenziosamente, gli Spurs. Considerato che i rapporti fra Batum e la dirigenza dei Blazers sono in crisi dopo che, qualche mese fa, quest’ultimi si sono rifiutati di rinnovare il suo contratto alle cifre richieste, e considerato anche che Batum potrebbe ricevere offerte molto alte, non è così scontato che rimanga nell’Oregon pur essendo restricted. Portland è inoltre molto interessata ad Omer Asik, centro turco dei Bulls, anch’esso RFA, ma i Blazers non sono gli unici; sembra alle porte un’offertona degli Houston Rockets di $8 milioni annui ed a quelle cifre sarebbe praticamente impossibile per Chicago pareggiare l’offerta.

                    Chiudiamo con una possibile trade dell’ultima ora, i Brooklyn Nets sembrano essersi stancati di inseguire Howard e vorrebbero cambiare obiettivo. Il nuovo target sarebbe Joe Johnson, che gli Hawks scambierebbero abbastanza volentieri per liberarsi del suo gigante contratto. I Nets dovrebbero spedire diversi giocatori e contratti ad Atlanta per far tornare i conti e cercare di convincere Williams a restare affiancandogli un ottimo compagno di backcourt.

                      Offline Sonny Boy

                      • Omar Sivori
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                      « Risposta #1045 il: Luglio 02, 2012, 10:06:23 am »
                      Prime ore di free agency e già tantissime voci che potranno andare a concretizzarsi però solo la prossima settimana quando aprirà ufficialmente il mercato NBA. Appare comunque già concluso l’affare Blazers-Hibbert: l’All Star, ormai ex Pacers, ha infatti trovato un accordo verbale con la franchigia dell’Oregon che gli ha promesso un contratto al massimo salariale o poco meno. Tanti (troppi) soldi in arrivo anche per il turco Omer Asik che con ogni probabilità lascerà Chicago per approdare a Houston; i Rockets hanno proposto un accordo triennale da 25 milioni di Dollari complessivi: 10 nei primi due anni, e 15 nel solo terzo. Veramente tanto per un giocatore che sicuramente ha dimostrato potenziale e grande presenza difensiva, ma ha finito l’ultima stagione a 3.1 punti e 5.3 rimbalzi di media.

                      Dopo il rinnovo di Garnett da 34 milioni per tre anni, un altro ultra trentenne potrebbe percepire cifre simili. Il riferimento è a Steve Nash, cercatissimo da mezza NBA, soprattutto dai Toronto Raptors disposti ad offrire addirittura un triennale da 12 milioni a stagione. Anche i Knicks sono alla caccia del canadese, non avendo però spazio salariale disponibile pare abbiano proposto ai Suns una sign-and-trade che coinvolgerebbe Tony Douglas, Dan Gadzuric, Jerome Jordan (tutti con contratto non garantito), Landry Fields e 3 milioni cash.
                      Sulle piste del due volte MVP ci sono anche i Nets, che devono trovare un piano B in caso di partenza di Deron Williams, i Mavericks, dall’altra parte della “barricata D-Will”, e naturalmente i Suns che non vorrebbero perdere il loro miglior giocatore (proposto un biennale da 20 milioni).

                      La grande alternativa a Steve Nash, è praticamente per tutti Jeremy Lin. L’ex Harvard per una quindicina di partite si è dimostrato l’erede naturale del “calciatore canadese”, e quindi ora ha aperte tante soluzioni di mercato impensabili qualche mese fa. Anche Goran Dragic è alla caccia di un contratto con tanti zeri, e le squadra a caccia di playmaker sono sempre le stesse, anche se l’ipotesi Rockets sembra la più probabile.
                      Point guard che invece ha già trovato contratto è Andre Miller che resterà ai Denver Nuggets altri tre anni.

                      Poi ci sarebbe da aprire un capitolo su Dwight Howard che ha dichiarato “C’è solo una squadra in cui vorrei andare“, senza ovviamente specificarla. La trattativa sembra lunga e complessa, ma sicuramente sarà la telenovela dell’estate.

                        Offline 'Lucas

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                        « Risposta #1046 il: Luglio 02, 2012, 10:56:21 am »
                        Asik è uno dei migliori centri difensivi della lega...25mln in tre anni so parecchi ma ci stanno pure, vista la pochezza di centri in giro...E comunque le statistiche fano riferimento a circa 15 minuti a partita; falli diventare 30 e perlomeno i numeri raddoppiano

                          Offline Sonny Boy

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                          « Risposta #1047 il: Luglio 02, 2012, 20:57:57 pm »
                          Il bello del draft NBA è che si tratta molto più di un’arte di quanto sia una scienza esatta. Questo fa sì che ogni anno alcune squadre toppino clamorosamente prendendo delle pippe con scelte molto alte (i cosidetti bust), mentre altre scovino dei futuri all-star con scelte basse, alla fine del primo giro o addirittura al secondo (i cosidetti steal). Il primo caso è il peggior incubo di qualsiasi scout e manager NBA, il secondo è il loro sogno più bagnato, ma ciò che è certo è che ogni anno qualcuno piangerà e qualcuno riderà, la crudele legge del draft non perdona mai.

                          Ad esempio l’anno scorso Derrick Williams fu scelto con la 2° assoluta, Tristan Thompson con la 4°, Jan Vesely con la 6°. Anche se si tratta di giocatori giovanissimi che possono ancora migliorare molto e smentire queste parole, possiamo dire che dopo un anno di NBA non hanno dimostrato di valere una scelta così alta. Per contro, allo stesso draft Kawhi Leonard fu scelto con la 15esima, Iman Shumpert con la 17esima ed ancora più clamorosamente, Isaiah Thomas con l’ultima scelta possibile, la 60esima (senza scordare Faried alla 22, MarShon Brooks alla 25, Chandler Parsons alla 38…). Se quel draft fosse ripetuto adesso, dopo un anno, l’ordine di scelta sarebbe ben diverso. Alla stessa maniera nel 2010 Evan Turner fu scelto come 2° e Wesley Johnson come 4° mentre ad esempio alla 7° c’era Greg Monroe, alla 9° Hayward e alla 10° Paul George. Nel 2009 è famoso invece Thabeet alla 2° (ancora? ci sarà mica una maledizione sulla 2° scelta del draft?? ma aspetta… chi è che ha scelto con la due quest’anno? oddio! però magari due maledizioni si annullano a vicenda e Kidd-Gilchrist diventa forte… chissà.) quando magari Ty Lawson era finito alla 18°. È ovvio che prevedere esattamente lo sviluppo fisico e tecnico di un giocatore nel tempo è quasi impossibile, ma è anche vero che i front office delle franchigie NBA (alcuni più degli altri) commettono sistematicamente alcuni errori anno dopo anno nel sopravvalutare alcuni giocatori e sottovalutarne altri. Proviamo ad analizzare questi errori con i draft degli ultimi anni per vedere se è possibile fare delle previsioni sul successo dei rookie di quest’anno, iniziando da quelli di sopravvalutazione.


                          un esemplare di assiduo procacciatore di bust
                          Uno degli errori di sopravvalutazione più clamoroso e più frequente, è quando i manager NBA applicano la semplicista equazione “star al college = star in NBA”, un’equazione che oramai anche Michael Jordan dovrebbe sapere essere falsa (ok dai la smetto, povero MJ). Falsa perché il gioco del college è molto diverso da quello NBA, per dimensioni, tempistiche, regole, qualità degli avversari, ed altro ancora. Difatti l’NCAA può essere dominata da giocatori che in NBA si dicono undersized, cioè più bassi della media per quella determinata posizione, come ad esempio Derrick Williams, che dopo aver fatto incetta di premi al college ha subito un brutto risveglio al piano superiore, contro avversari più atletici e più grossi. Inoltre la differenza di atletismo fra l’NBA ed il resto del mondo (college compreso) è forse ciò che caratterizza maggiormente la lega più bella del mondo; in questo senso, giocatori che al college non avevano alcun problema a tenere in difesa ed a crearsi il proprio tiro arrivano in NBA e ad un tratto non riescono più ad arrivare al canestro in attacco ed in difesa sono poco più che birilli. È il caso di Adam Morrison (3° scelta del 2006), ma anche di Evan Turner. Infine ci sono giocatori che dominano in NCAA grazie al loro tiro. Spesso sono bianchi e (quindi) sono anche poco atletici. Vengono in mente J.J. Redick (11esimo del 2006) e Jimmer Fredette (10° l’anno scorso). È tanto difficile capire che in NBA non potranno essere altro che giocatori di ruolo (come d’altronde ha saputo egregiamente trasformarcisi proprio Redick ai Magic) e che quindi non valgono una scelta in lotteria?

                          L’altro storico errore per cui un giocatore viene scelto troppo in alto rispetto al suo vero valore è quello che chiamo “l’infatuazione per il lungagnone”. Dato che il Centro è probabilmente la posizione più importante dell’NBA (in quanto ha la maggiore possibilità di impattare il gioco in entrambi i lati del campo), i general manager sono alla continua ricerca del next-Russell, next-Olajuwon, next-Duncan, cioè della pietra angolare per costruire una dinastia vincente. Come falene attratte dalla fiamma, spesso e volentieri i GM si bruciano inseguendo un big man. “Fiamme” bruciacchianti famose sono state Kwame Brown (1° scelta del 2001; giuro che non dico chi l’ha scelto, d’altronde ho già taciuto su Morrison…), Darko Milicic (2° scelta del 2003, prima di Carmelo Anthony, Bosh e Wade), il sopra nominato Thabeet, ma anche un Araujo (8° del 2004) ed i Shelden Williams, Patrick O’Bryant e Saer Sene del 2006, rispettivamente 5°, 9° e 10° di quell’infausto draft che ancora infesta i sogni di ogni scout sul pianeta. Bisogna dire anche che i lunghi sono quelli che impiegano più tempo per svilupparsi (vedasi quanto ci ha messo Bynum) e che quindi è ancora impossibile valutare scelte recenti come Favors, Kanter e Biyombo, anche se il primo ha già fatto intravedere ottime cose.


                          trovate l'intruso...
                          Altro errore, questo meno frequente, è quello di scegliere molto in alto dei giocatori che arrivano dal college “fatti e finiti”, ma più finiti che fatti, cioè giocatori che sono già sviluppati al massimo e che non hanno molto spazio per migliorarsi, sono cioè già al “tetto di prestazione”. La maniera più facile di individuarli è guardare all’età, infatti al draft si possono presentare dei freshman (dopo il 1° anno di college) 19enni, come dei senior (finito il college) 23enni, o in alcuni casi estremi anche dei 27enni, come Bernard James quest’anno (andatevi a leggere la sua storia!). È chiaro che, come regola generale, un giocatore più giovane è più “malleabile” ed ha più tempo per imparare e non è un caso che il suddetto Bynum fu scelto non ancora 18enne, il più giovane di sempre. Un esempio di senior noto per essere stato scelto troppo in alto è Wesley Johnson, 4° nel 2010, che dal suo anno da rookie non ha mostrato alcun miglioramento. L’infausto draft del 2006 viene ancora in nostro aiuto, con Shelden Williams e Hilton Armstrong (5° e 12esimo) rappresentante un’orrifica coppia mutante di “lungagnoni-fiamme-senior”, una combinazione di errori che spaventerebbe persino R.C. Buford.

                          Infine c’è la trappola dell’hype pre-draft. Spesso alcuni giocatori vedono salire le loro quotazioni ingiustificatamente poco prima del draft, così tanto che nel giro di due settimane hanno guadagnato decine di posizioni nei vari mock draft. Basta molto poco, come una mezza parola del proprio agente che lo paragona ad un all star, un workout andato particolarmente bene o un alone di mistero (ad esempio cancellando tutti i workout per le squadre facendo pensare di avere una promessa di scelta da parte di qualche squadra), e le azioni schizzano alle stelle. Nell’ultimo draft si ricordano due Thompson, Tristan e Klay, rispettivamente 4° ed 11esimo, che scalarono classifiche su classifiche poco prima del draft.

                          Ora che abbiamo riassunto gli errori più frequenti nella storia dei draft NBA, proviamo ad analizzare alcune delle top 10 scelte di quest’anno per vedere se qualche manager è ricascato in una delle “trappole” appena descritte. Possiamo quasi saltare la scelta numero 1 perché è chiaro a tutti che Anthony Davis non sarà un bust; Davis ha mezzi fisici/atletici di primo livello uniti ad un istinto per il gioco pazzesco, è giovanissimo ed ha trascinato Kentucky alla vittoria in NCAA. Anche se i paragoni con Duncan o Garnett mi fanno storcere il naso perché offensivamente Davis è lontano anni luce dai due futuri Hall of Famer, difensivamente è già un game changer, motivo per cui preferisco il paragone con Marcus Camby. Siamo sicuri che fra 5 anni sarà ancora il miglior giocatore di questo draft?.

                          Alla 3 iniziano già a sorgere i primi dubbietti, seppur minuscoli. Bradley Beal è un prototipo di guardia tiratrice, dotato di grandissimo atletismo e conoscenza del gioco. Viene spesso paragonato a Ray Allen per il suo tiro, ma se andiamo ad analizzare le statistiche del college qualche dubbio può venire: da freshman a UConn, Allen tirava con il 51% dal campo ed il 40% da tre punti, mentre Beal ha concluso con il 44% dal campo ed il 34% da tre. Quasi impossibile che sia un bust, ma non credo proprio che sarà un tiratore a livello di He Got Game.

                          Con la scelta numero 4 c’è la prima sorpresa, i Cavaliers scelgono Dion Waiters. L’agente di Waiters è un tale Rob Pelinka, uno degli agenti più famosi e smaliziati dell’NBA, che fra gli altri, cura le situazioni contrattuali di Kobe Bryant e Kevin Durant. Prima del draft Waiters (o meglio Pelinka) aveva cancellato tutti i workout, facendo intendere di avere una promessa di scelta intorno alla 10° posizione. Quando poi sono partiti i paragoni con Dwyane Wade, apriti cielo! I Cavaliers, perso Beal, hanno tentato il colpo ad effetto. Questo è il primo giocatore che secondo me non vale una scelta così alta, più giusta forse una intorno alla 10ima, ed i Cavaliers mostrano di non aver imparato niente dallo scorso anno.

                          Con la scelta numero 5 i Sacramento Kings cadono nella trappola della “falsa equazione”. Thomas Robinson sembra un clone di Derrick Williams per come il suo successo al college lo ha portato ad essere scelto in alto al draft. I campanelli d’allarme maggiori, oltre ad essere lievemente undersized per la posizione, sono la sua possibile produzione offensiva in NBA. Al college Robinson faceva 18 punti di media in gran parte ottenuti grazie alla sua maggior forza, atletismo ed energia. Non ha grandi movimenti in post e non ha un grande tiro dalla media, anche se quest’ultimo sta migliorando. Inoltre è un junior, più anziano della media degli altri draftees e quindi con meno potenziale. Sarà capace di contribuire da subito a rimbalzo ma la mia previsione è che non diventerà mai un giocatore da quintetto di qualità.


                          a chi toccherà quest'anno?
                          Alla 7 c’è uno dei giocatori più hyped degli ultimi anni, Harrison Barnes. Barnes ha vissuto e sta vivendo sulla sua reputazione costruita negli anni del liceo e sul fatto che segna un sacco di punti. La verità è che è uno scorer estremamente inefficiente (44 fg%, 36% da 3, 72 ft%), non migliora i suoi compagni (1.1 assist) ed in difesa fa poco, se non marcare appena la sua posizione (ali piccole costruite fisicamente simili a lui). In NBA, contro difensori molto più atletici, avrà un brutto risveglio, e la sua prestazione al torneo NCAA (soprattutto contro Kansas) avrebbe dovuto far riflettere molti scout. Al massimo lo vedo come un giocatore di ruolo.

                          Alla 9 c’è il giocatore con più rischio di essere un bust, Andre Drummond, difatti scivolato così in basso perché ha spaventato tanti general manager. La trappola qua è chiaramente l’infatuazione per il lungagnone, ma d’altronde qualcuno doveva rischiare quando si è trovato davanti l’unico esemplare fisico/atletico che potrebbe schiacciare in testa a Dwight Howard o ad Andrew Bynum. Personalmente sono un believer e credo che Drummond possa veramente diventare un giocatore dominante, ma servirà tanta tanta pazienza ed anni di allenamenti personali per costruirgli un gioco offensivo. Se non verrà gestito bene potrebbe essere un nuovo Eddy Curry (4° nel draft 2001, 1° nel mangiare hamburger).

                          Infine alla 10 un altro scorer totalmente inefficiente, Austin Rivers. Voglio analizzare con voi alcuni degli aggettivi usati maggiormente per descrivere Rivers: “estremamente sicuro di sé”, “grande crossover”, “velocissimo”, “ottimo tiratore”. La sicurezza in sé è importante per avere successo in NBA, ma se non c’è qualcosa di solido dietro si rischia di finire come Lance Stephenson a.k.a Born Ready. Un grande crossover? Anche Michele a.k.a Fly del campetto in cui andavo io anni fa aveva un crossover pazzesco, ma non credo abbia mai giocato oltre la Promozione. Di velocissimo ed atletico c’è anche Usain Bolt, ma di nuovo, non ho mai visto Bolt dominare in NBA. Infine mi sembra che Rivers sia un ottimo tiratore più sulla carta che sul campo (43 fg%, 36% da 3, 66 ft%). Sono sicuro al 100% che se avesse avuto un altro cognome questo sarebbe finito MOLTO più in giù nel draft, ed in NBA lo vedo al massimo come un 6° uomo che esce insieme alle seconde linee e può sparacchiare a volontà.

                          Con Austin Rivers si conclude l’analisi fin troppo precoce su quelli che potrebbero essere i futuri bust, o meglio reach, cioè i giocatori che sono stati presi troppo in alto rispetto alle loro vere qualità. Nel prossimo articolo analizzeremo quelli che potrebbero essere gli steals, i giocatori cioè sottovalutati e scelti troppo in basso!

                          basketcaffe.com

                            Offline 'Lucas

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                            « Risposta #1048 il: Luglio 02, 2012, 21:19:49 pm »
                            Perry Jones III alla 28 è una cazzo di steal  :sisi:

                              Offline 'Lucas

                              • Degustatore di ananassi
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                              « Risposta #1049 il: Luglio 03, 2012, 13:54:01 pm »
                              Chris Broussard ‏@Chris_Broussard
                              Sources: The Nets & Magic are discussing a trade that would send Dwight Howard to Brooklyn for Brook Lopez, Kris Humphies, Marshon Brooks and the Nets' first-round picks in 2012, 2014, 2016 & 2018....move would give Nets Big 3 of D-Will, Dwight & Joe Johnson

                              Anche se Broussard è na specie di De Maggio, difatti la scelta del 2012 i Nets l'han già scambiata  :asd:

                                 

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