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È un problema storico dei salari bassi del nostro paese per cui non incolperei delle pizzerie che, tranne rari casi, sono attività non particolarmente remunerative.Succederà che l'operaio sarà ulteriormente incentivato a farsi il panino da casa e non comprare la pizza fuori. Aumento del prezzo -> salari fermi -> riduzione clientela -> imprenditore lacrima nel suv.
quello è un discorso diverso ma la risposta non può essere lo sfruttamento di chi ti offre i servizi, stipendi adeguati devono esserci anche per i camerieri/baristi ecc.se a un caffè da 1 euro togli 10 cent di iva, 30 di miscela e 10 di corrente sei a 50 cent da cui togliere facciamo almeno un 10 cent per affitto, costo attrezzatura,lavaggio tazzine ecc40 cent al caffè da dividere tra barista e proprietario, se uno facesse solo caffè continuamente e considerando 1 min a caffè sono 200 euro al giorno che in un mese (25 gg lavorativi) fanno 5000 lordi in 2, che vuoi scendere oltre sul caffè?Ma idem la pizza margherita che ha margini ridicoli, il margine è farti pagare 1-2 euro in più per 5 fettine di salame e chiamarla diavola magari ma sulla margherita c'è poco margine
Il discorso è un altro, se un operaio, esempio che guadagna 1400 euro netti al mese, è costretto a mangiare fuori, e prende 4 pizze al mese, come scrivi tu, si ritrova a spendere circa 50 euro al mese di pizza, e, ovviamente, non meno di 150 al mese per la pausa pranzo. Se a quello sommi i costi del trasporto, stiamo praticamente dicendo che si esce a lavorare per sostenere i costi dell'uscita verso il lavoro Il problema è che è tutto supercaro, ed è oggi impossibile per una famiglia con marito e moglie aventi lavori umili mettere via qualche soldo o uscire a mangiare fuori o un altro sfizio.Che poi in Italia si maschera tutto perché si va sempre a piangere dai nonni, è un altro discorso.
Io devo sempre capire voi che operai conoscete...
Io basto?12.000 euro netti all' anno per 9/13 ore di lavoro giornaliero, praticamente 0 ferie,e compiti da capo tecnico con relative responsabilità, reperibilità non pagata, 0 buoni pasto...però sono assunto a tempo indeterminato a 4 ore....
Il tuo sillogismo crolla sul muro del consumismo in salsa italiota, tutto basato sulle pensioni dei nonni, sui risparmi degli anni d'oro, sull'abuso di Findomestic e Compasso
coperto e rincaro sulle bibite più o meno stanno sui 3/4 euro, togli qualcosa per il coperto "vero" (costi di lavanderia,lavastoviglie posate ecc) e quello è il guadagno in più rispetto all'asporto con cui coprire il personale di sala.una margherita di costi ingredienti sta si sui 1,5/2 euro max a cui aggiungere forno,pizzaiolo, affitto locale ecc e questo c'è che si stia in asporto o seduti.e i costi di forno ecc non sono "lineari" una pizzeria di successo ammortizza più di una che accende il forno per 20 pizze a serata (e in settimana in posti "sfigati" ce ne sono parecchi che accendono per nulla o quasi).Un pizzaiolo non in nero costerà sui 100 euro a serata +- (4 ore ininterrotte 2,5 minuti a pizza di lavoro tra stendere, condire e infornate in parallelo), 1 euro a pizza (chi fa più di cento pizze a sera di solito ha più personale).credo che il costo coplessivo vero di una margherita (senza sfruttamento/nero sui lavoratori o copetoni a uciare nel forno) sia intorno ai 3/4 euro, poi dipende da affitto ecc...Secondo me c'è molto più rincaro su un piatto di pasta per direqui un articolo che tratta il tema di 4 anni fa (sui soli ingredienti), ora i costi saranno saliti un po'https://www.ilsole24ore.com/art/il-vero-costo-una-pizza-qualita-solo-50-centesimi-piu-AEsvVvhFIn pizzeria, una margherita economica costa in media 3,8 euro, mentre una di alta qualità costa almeno 6,9 euro. Un ricarico da attribuire agli ingredienti con cui è fatta? Per nulla. Perchè tra usare un pomodoro e una mozzarella Igp e usarli low cost non ballano neanche 50 centesimi. Il sovrapprezzo che paghiamo non è la qualità, ma è tutto marketing.A dimostrarlo, calcolatrice alla mano, è un’indagine condotta da RistoratoreTop, agenzia specializzata nel marketing per la ristorazione, che ha intervistato 100 pizzerie italiane di vario livello per dimostrare che «la qualità del prodotto non esiste».La ricerca ha preso in considerazione il costo per il cliente di una pizza base, i cui ingredienti fondamentali sono farina, pomodoro e mozzarella. In Italia le palline di impasto per pizza vanno dai 180 ai 280 grammi e richiedono quasi 16 litri d'acqua per ogni sacco di farina da 25 kg. Quest’ultima può costare dai 20€ al sacco per un farina di medio-basso livello ai 40€ di una farina di alta gamma. Per una margherita si utilizzano mediamente 100 grammi di salsa di pomodoro, che vanno dai 40 centesimi al chilo agli 1,4, ma in alcuni casi si può arrivare fino ai euro al chilo. Infine servono 100 grammi di mozzarella, che possono spaziare tra 3,5 e i 9 euro al chilo.«Naturalemnte, esistono altri costi fissi che vanno caricati su ogni singola pizza – spiega Lorenzo Ferrari, ceo di RistoratoreTop – dal personale, che è la voce più onerosa, alle attrezzature, dall'energia agli affitti, ma sono soggetti a variazioni troppo ampie per raggiungere una media esaustiva, e finiscono con l’incidere enormemente sul prezzo finale al cliente, molto più del costo degli ingredienti».Calcoli alla mano, dunque, una margherita di bassa qualità costa mediamente al ristoratore 0,64€ (pallina di impasto 0,14, pomodoro 0,05, mozzarella 0,45), una pizza “media” 0,85€ (pallina di impasto 0,25, pomodoro 0,08, mozzarella 0,52), mentre una pizza realizzata con ingredienti più ricercati costa 1,13 euro (pallina di impasto 0,27, pomodoro 0,13, mozzarella 0,73). Il prezzo medio di vendita al cliente? Per la prima è di 3,8 €, per la seconda di 4,8 €, per la terza di 6,9. Olio extravergine di oliva, basilico, origano e formaggio stagionato a parte, che hanno un impatto medio complessivo tra i 16 e i 28 centesimi a pizza.Consigliati per teSe quindi una pizza di qualità costa al ristoratore solo 50 centesimi in più di una a bassa qualità, un cliente dovrebbe pagare quella margherita al massimo 4 euro e mezzo. Non quasi sette. «È evidente che la qualità del prodotto non esiste – prosegue Ferrari – e se esiste, il 95% degli utenti finali non è in grado di riconoscerla: generalmente, si scrive qualità, ma si legge prezzo o brand. Esiste piuttosto la percezione di qualità, modificata, influenzata e, in alcuni casi, indotta da quell'insieme di tecniche e strategie che è il marketing».Mangiare una semplice margherita in “media nazionale”, da circa 5 euro, può trasformarsi in un'esperienza completamente diversa se il pizzaiolo o il ristoratore hanno speso qualche minuto per elencare la lenta e lunga lievitazione dell'impasto, realizzato con un blend segreto di farine e lievito madre, farcita con pomodoro San Marzano DOP, mozzarella a doppia cagliata o olio extravergine d’oliva biologico. Ma sempre di cinquanta centesimi di costo produttivo in più si tratta. E invece, una pizza così può essere venduta anche a 10 o 15 euro. «La margherita più costosa d'Italia arriva a 19 euro», ricorda l’ad di Ristoratore Top.
Lagrà...io con gli operai tengo spesso a che fare per lavoro e non ho mai visto un operaio che si assetta in pizzeria a mezzogiorno.In ogni caso, se pure volessero assettarsi a mangiare nella pizzeria, dubito che li vedresti da Salvo, ma più probabilmente nella pizzeria di quartiere che fa la margherita a 3.50 €.Ora, bypassando su questa cosa dell'operaio che va oltre il ridicolo, se vuoi portare moglie e due figli a mangiare la pizza, considerando che hanno pagato da Salvo circa 8 € a testa, diciamo che prendi la coca e la birra arriviamo a 10.Onestamente 40 € per 4 persone da Salvo mi pare onesto considerando che ci vai 1 volta la settimana. Se vai da mcdonald che è una roba immangiabile in un posto che è il cesso non mi pare che spendi assai di meno.Ora, tenendo conto che per ogni scontrino ci sta un bel 10% di iva ed è il primo euro che se ne va su ogni 10, e sul restante ci stanno le altre tasse, esattamente, quanto cazzo volete pagare una pizza da Salvo?
Ma voi volete assettarvi al ristorante, belli, comodi, al caldo, magnare e spendere meno di 7,50 euro a testa?Pigliate la pizza, comprare una bottigliella d'acqua al supermercato e magnate sul cofano della macchina (niente di male, mi capita di farlo quando c'è fila e mi caco il cazzo di aspettare), 11 euro totali.
Fai causa e rompigli il mazzo, non prendertela con il gestore di una pizzeria che ti fa pagare 5 euro tasse incluse.Se voi non fate mai valere i vostri diritti, non vuol dire che gli altri non devono guadagnare.In studio ho una collega che si occupa di diritto del lavoro e fa decine e decine di queste cause. Il Tribunale a quello serve.Poi, se volete accontentarvi, no problem.
PS: e non parliamo delle birre eh. La più economica costava 3,00€ per 20 cl.Avete capito bene, 20 cl! Inviato dal mio ANE-LX1 utilizzando Tapatalk