Benvenuto, Ospite. Effettua il login oppure registrati.

Topic: Rubrica di William Silvestri  (Letto 669 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.


Scugnizza

  • Visitatore
« il: Maggio 13, 2015, 18:42:53 pm »
Condividi
Come sempre non si ricorda la pw per accedere, e mi ha chiesto di postare sul forum questo suo articolo sul calcio.
Non trovando un suo topic e neanche ho cercato per mancanza di tempo.... gli apro questa rubrica, sicura e consapevole che me lo richiederà ancora :asd:

La metto in questa sezione perchè l'articolo parla di calcio, ma nel caso vedete voi...

Posto il link: http://www.williamsilvestri.it/viewArticolo.aspx?id=32&titolo=Io-volevo-solo-prenderti-a-calci

Aricolo:

Io volevo solo prenderti a calci

Mercoledì 13 Maggio 2015

Mi ero innamorato di te vedendo Holly scartare tutta la squadra avversaria e segnare. Sì, certo, era un cartone, ma pochi giorni dopo un altro numero 10, non giapponese bensì argentino, dimostrò al mondo che si poteva fare anche nella vita, dribblando l’intera nazionale inglese prima di realizzare il goal del secolo. Fu un colpo di fulmine e tu, caro pallone, mi corrispondevi, illudendomi di amarmi come io amavo te. A 17 anni vidi che alcuni miei coetanei chiamati Totti, Nesta e Seedorf esordivano in serie A e venivano ricoperti di milioni, così capii che avrei fatto altro nella vita: ma il mio amore per te rimase immutato. Cambiò la prospettiva, sempre più lontana dal rettangolo verde e sempre più in simbiosi col divano. Ma io ti amavo, e credevo in te.

Oggi è il giorno che ti lascio. Perché vedi, mio pallone non più così amato, forse tu sei rimasto bene o male lo stesso: tondo eri e tondo sei. È il mondo che ti circonda che mi fa ribrezzo. Hai preso a frequentare brutta gente, e io con certi gaglioffi non ho niente da spartire. Purtroppo ti sei lasciato sedurre dai giochi di potere, e si sa che quando qualcosa finisce in mano ai potenti, anche se è un innocuo collage di pentagoni ed esagoni di cuoio cuciti insieme come te, finisce per perdere la propria anima.

Tu fosti concepito per unire, pallone mio, e invero ancora ci riesci: ma ai parchi pubblici, con i bambini che – ingenui – vedono in te l’essenza della libertà. E invece non fai altro che dividere: tifoserie, che in certi casi sconfinano in vere e proprie organizzazioni criminali che di te, piccola sfera innocente, non si curano affatto. Pensi di sfruttarli, ma sono loro a usare te. Dividi le persone, amici e a volte finanche famiglie in nome di un colore, o di un personaggio, o di un risultato registrato 50 anni fa che però a certa gente brucia ancora. Nel mondo i potenti che gestiscono la tua immagine si riempiono la bocca con slogan come “fair play” e “no racism”, che altro non sono se non espressioni vuote. In Italia abbiamo (hanno) eletto un presidente per il movimento che ti rappresenta, un uomo (Tavecchio) che è salito agli “onori” delle cronache per espressioni discriminanti sul colore della pelle e perfino di natura sessista. Ma non è che nel resto del mondo vada poi tanto meglio.

Dovresti essere celebrato come una festa, come un inno al divertimento, e invece sei diventato un business. Non da ora, lo so, è che adesso mi sembra troppo evidente. Forse perché l’amore che provavo per te prima mi rendeva orbo. Ora tu dimmi: come potrei amarti ancora? Come faccio quando non posso portare i miei figli allo stadio, come faccio quando ogni due per tre qualcuno viene ammazzato in una curva o nelle strade che circondano uno dei tuoi “templi”? Come posso fidarmi di te quando durante un derby vengono lanciate bombe carta? Un tempo quando pensavo a te mi venivano in mente i nomi di Pelé, Maradona, Baggio. E Platini. Oggi mi vengono in mente Vincenzo Paparelli, Vincenzo Spagnolo, Ciro Esposito. E Platini.

E poi, la cosa più importante. Il calcio è un gioco, e come tutti i giochi deve avere delle regole. E se ha delle regole, queste devono valere per tutti. Sì, hai ragione, sono svizzero certe volte, forse pure un po' calvinista. Se da uno nato a Napoli non te l’aspettavi, beh aggiornati, sono finiti i tempi dei luoghi comune. Il fatto è che sei il microcosmo del macrocosmo società: la legge NON è uguale per tutti. E se dalla società purtroppo non posso rifuggire, almeno ho la libertà e (spero) la forza di mollare te. E guarda che non parlo di gol annullati o fuorigioco, eh. Parlo di partite che andavano annullate quando una curva intera prendeva di mira un ragazzo di colore, ad esempio. O quando c’è scappato il morto. O di una società, il Parma, iscritta al campionato nonostante buchi enormi e falsi in bilancio, minando così la regolarità del torneo. Ma tu no, anzi i burattinai che ti controllano meglio di un trequartista non hanno voluto fermarti, perché altrimenti mamma Sky annullava l’assegno.

A proposito di Sky: questa mattina ho inviato la disdetta. Lo so, i miei meno di 1000 euro all’anno non faranno fallire il colosso di Murdoch, e neanche lo vorrei. Sarà anche un granello di polvere nei bilanci della multinazionale, ma è un granello che ai miei occhi da molto fastidio. Brucia. Perché non posso pensare di alimentare anch'io questo mondo marcio, non posso pensare di essere anche io una delle concause dello schifo. Addio pallone, ti ho voluto bene ma la mia coscienza è più importante.







A Voi i commenti :ciao:

     

    SimplePortal 2.3.7 © 2008-2024, SimplePortal