0 Utenti e 4 Visitatori stanno visualizzando questo topic.
Con tutto il rispetto, ci sono Università non telematiche che il titolo te lo regalano.Ricordo i tempi belli dell'Università, inizio anni 2000, quando frequentavo la Federico II dove mi scucivano le pacche e gli stessi professori regalavano allegramente gli esami al Suor Orsola.Non mi sconvolge quella on line.Il problema è la parificazione a fini abilitanti delle lauree.Una roba ridicola, come se laurearsi alla Federico II o all'università di Cassino fosse la medesima cosa.
io vorrei capire come fate a dire che un'università e migliore di un'altra e come si può discriminare a livello statale una cosa del genere.Perchè se unina è meglio di cassino potrebbe benissimo venire uno a dire che unimi unito o unibo si mettono unina in tasca, che è ultima in ogni classifica possibile degli atenei grandi in Italia. Poi aggiungo che se uno si laurea in un' università prestigiosa ed ha un'istruzione di primo livello se ne frega di fare la guerra a quelli che si sono laureati a cassino o a benevento e fa la sua strada tranquillamente
La questione che poni non è assolutamente banale. Non è una questione semplice da risolvere e/o da regolare. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti che ci sono delle differenze enormi.Io ti dico che c'è gente che non metteva una scopa a la Sapienza poi andava a Camerino e si laureava senza problemi. Ovviamente a parita di impegno (cioe zero).Sulla strada che uno poi fara purtroppo intervengono molte altre variabili e l'Universita di provenienza non è nemmeno tra quelle piu importanti.
io sono d'accordo. Basta restare soltanto a Napoli per vedere gente che non appara niente a unina e poi va a unisob o alla parthenope e si laurea tranquillamente.Il problema è che dovresti misurare questa differenza se vuoi pesarla nei concorsi statali, il che è impossibile. E' una distinzione che non esiste nemmeno in america o uk dove le differenze tra gli atenei sono abissali. Quindi se io reputo di avere un istruzione migliore francamente me ne frego di fare la guerra, vado al concorso e lo vinco. Il problema è che in Italia c'è un mercato del lavoro talmente drogato che due laureati di formazione completamente diverse si trovano a concorrere per lo stesso lavoro. Cosa impossibile in UK dove un laureato alla St. Mary non entrerà mai in competizione con un laureato in un università di provincia.Per dire in inghilterra ci sono tre volte le università che ci sono in italia, paesi di 50mila abitanti hanno spesso due o più college, di pessimo livello quasi sempre.
Ma infatti la questione nel privato non si pone per tanti motivi. Ognuno è libero di assumere personale in base ai criteri che ritiene piu opportuni (dico dal punto di vista della formazione).Nel pubblico alla fine non puoi fare niente e credo che, allo stato attuale, non sarebbe nemmeno giusto introdurre discriminazioni di qualsiasi tipo, per quanto siano evidenti delle differenze.Un Universita Statale, qualsiasi, offre corsi di laurea autorizzata dal Ministero che quindi considera che rispettino gli standard minimi. Chi fa lezione sono i professori che hanno vinto concorsi pubblici, quindi sono abilitati a svolgere questi corsi.Il titolo deve avere la stessa valenza. Non si puo fare altrimenti a meno di cambiare tutto il sistema: concorsi, abilitazione dei professori, finanziamenti delle Universita, ecc...
il problema potrebbe porsi nella libera professione, dove un'architetto o un ingegnere unipegaso concorre sul mercato di chi si è fatto il mazzo veramente.Però pure la se sono scarsi si capotteranno, se alla fine reggono lo studio e i clienti ci vanno beh che gli vuoi dire
Li secondo me entrano in gioco fattori piu importanti e decisivi della formazione universitaria (sia nel bene che nel male).In un mercato perfetto, in cui tutti competono a parita di condizioni, sarebbe come dici tu, se uno vale ha clienti se no no e si accappotta.Purtroppo il mercato è molto lontano dall essere perfetto. Ad esempio se uno puo contare su uno studio ben avviato (magari dal padre) potra contare su una formazione post universitaria sicuramente migliore di chi non ce l ha. Per quanto possa essere stato uno studente migliore o peggiore.In Spagna c'è una facolta di odotoiatria che é fatta solo per gli italiani. Una laurea costa sui 150mila euro ed è pieno di figli di dentisti italiani che non sono in grado di passare il concorso di ammissione alle facolta in Italia (o semplicemente non tengono genio di applicarsi tanto ci pensa comunque papi) e si vengono a prendere la laurea a Madrid.Saranno necessariamente peggiori dentisti di chi si è fatto il mazzo non potendo contare su papi? Non lo sappiamo e non lo sapremo mai. Sappiamo che avranno meno difficoltà di chi dovrà invece partire da zero.Idem un farmacista, se non hai la licenza come fai? E chi ha la licenza che studia a fare? Tanto ha chi si è fatto il mazzo che dovra lavorare per lui...E cosí con tantissime professioni.
Ma infatti.Io ho amici, figli di professionisti come farmacisti, avvocati, architetti, che si facevano un paio di anni a Roma (Sapienza) per vivere in centro a Roma e divertirsi.Si toglievano quei 4/5 esami facili e poi volavano a Camerino per prendersi la laurea e poi trovare rifugio nel business di famiglia (avendo alle loro dipendenze ragazzi che si erano fatti il mazzo alla Sapienza o Tor Vergata per 5 anni a stipendi miseri).Questa è l'Italia.
Non credo sia solo l'Italia questa però.Comunque, viviamo in un momento storico in cui è richiesta la Laurea anche per diventare corrieri Amazon e con tutto il rispetto il pezzo di carta per quello non me lo vado a prendere a Stanford
Non saprei dirti. Io conosco solo la realta italiana.Per me le lauree telematiche sono come i diplomi serali (che non hanno niente a che vedere con quelli reali). Hanno una loro funzione.Non le criminalizzerei sinceramente.