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Sempre Super Santos Quanti ricordi, quante partite e quante iastemme ricevute dai passanti Ricordo che appena comprato era enorme ed era quasi brutto da giocarci, allora passavamo un paio di ore a chiavare pallonate nel muro sperando che si ammorbidisse, perchè il vero Super Santos eva ess'r nu poc sgonfio
il vero super santos era tosto, quando lo compravo guardavo sempre se era duro e se non era ovale ... altrimenti desistevo
Appena comprato era enorme e tostissimo, non prendeva mai il tipico effetto del Super Santos caro a tutti noi
in genere si, ma la merceria dove lo compravo io aveva spesso quelli mezzi sgonfi ed anche ovali ....PS dimenticavo, guai a chi si sedeva sopra, lo andava a ricomprare nuovo perchè si faceva ovale
Super Santos per me è la gioventù, la spensieratezza, le sudate con i capelli "spugnati" e mia madre che mi diceva: "m'arraccummann nun surà" buon anima mia.La sera tornava a casa distrutto dopo ORE a giocare con quella sfera magica, di un colore stupefacente, un catalizzatore. Aveva i pori come fosse la pelle d'oca *_*e lo dovevi toccare quasi fosse una teca,non potevi esimerti dal farlo. Lo conteneva la "rezza"e c'era un accurato screening prima di comprarlo:1) Non doveva essere esposto al sole2)Duro ma non troppo altrimenti zumpav a valvolina 3)Farlo girare in alto per vedere se aveva il cucuzzielloDopo l'ok di tutti coloro che aspettavano fuori al negozio con gli occhi spiritati , in pratica acqua per un naufrago si procedeva a mollare le mille lire al droghiere. La prima cosa che si faceva era stracciare la rezza e tirare un calcio al volo luntan luntan e tutti a segutarlo come una preda per giaguari. Chi rideva, chi alluccava,chi spingeva, chi facev o sustenut ma appena gli arrivava il pallone arancione vicino ai piedi di dimenava a fare dribbling manco fosse stato Maradona. Poi iniziava il rituale delle squadre: chist e fort e vene cù mme- nooo nun esiste proprio-diceva a bocca stretta l'avversario del tocco- allora io me facci a squadra con uno in più e o purtiere. Vabbuò, dopo mezz'ora di trattative, bussate ai citofoni per far scendere il chiattillo che stev studiann pè fa numm'r, si iniziava l'incontro. I pali erano sacchetti della munnezza neri con i laccetti belli gonfi e turgidi :puppa:la traversa non esisteva logicamente ma s'immaginava ...diciamo relative alle dimensione del portiere.Era un'avventura giornaliera,mai stancante mai tirarsi indietro mai un no.Una vera emozione era per noi il Super Santos!
A cucozza