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Topic: Mills: Berlusconi arrivato in aula per udienza  (Letto 793 volte)

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welpocho

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« il: Giugno 18, 2011, 14:31:21 pm »
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P4, premier: 'Sono sereno per Letta, inchiesta sul nulla'. Anm: 'Solito metodo, delegittima Pm'

MILANO - Silvio Berlusconi e' entrato nell'aula della Prima Corte d'Assise d'appello di Milano dove sta per cominciare, davanti ai giudici della Decima sezione penale, il processo Mills, che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. Per oggi e' prevista la testimonianza dell'armatore Diego Attanasio, uno dei testi chiave del processo. L'ultima volta che il presidente del Consiglio era entrato a Palazzo di Giustizia come imputato in uno dei suoi processi era il 16 maggio scorso, sempre per il procedimento Mills.

All'esterno del palazzo di Giustizia di Milano non si e' presentato nessun sostenitore del Pdl, come invece era accaduto nei mesi scorsi, quando il capo del Governo era giunto in tribunale per assistere alle udienze. Ad attendere il premier, prima dell'arrivo, c'era invece la solita schiera di giornalisti, tutti concentrati dietro le transenne, e un ingente numero di uomini delle forze dell'ordine. La situazione fuori dal palazzo di Giustizia e' tranquilla. Non ci sono infatti ne' i sostenitori di Berlusconi ne' i gruppi di contestatori che in passato avevano occupato le vie limitrofe.

ANM, PREMIER DELEGITTIMA PM - ''Assistiamo al solito metodo: ancora una volta si tenta di delegittimare i magistrati in indagini che possono in qualche modo investire la politica''. Cosi' il presidente dell'Anm Luca Palamara replica al giudizio negativo espresso dal presidente del Consiglio sull'inchiesta sulla P4. ''Lasciamo lasciare i magistrati'', e' l'invito del leader del sindacato delle toghe. ''La rilevanza penale dei fatti sara' valutata nelle sedi competenti'', conclude Palamara.

P4: BERLUSCONI, SERENO PER LETTA, INCHIESTA SUL NULLA - ''Serenissimo'' perche' convinto che l'inchiesta sulla P4 e' ''basata sul nulla''. Silvio Berlusconi ribadisce di non essere preoccupato. Non teme ci siano accuse fondate negli atti giudiziari dei pm di Napoli, in cui compare oltre a Luigi Bisignani anche il nome del suo braccio destro, Gianni Letta. Sul quale, del resto, mette ''le mani sul fuoco''. Certo, la richiesta di arresto per il deputato del Pdl Alfonso Papa e il fatto che anche il nome del sottosegretario sia lambito dall'inchiesta, non contribuiscono a rasserenare il partito e il governo.

PM AL LAVORO, LUNEDI' BISIGNANI INTERROGATO DA GIP - Luigi Bisignani sarà interrogato lunedì pomeriggio dal gip Luigi Giordano che nei giorni scorsi ha firmato nei suoi confronti l'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari. L'interrogatorio di garanzia, che si svolgerà nell'ufficio del magistrato al dodicesimo piano della Torre B del Palazzo di Giustizia, è l'unico fissato dal gip nell'ambito del procedimento sulla cosiddetta P4, la presunta associazione segreta che, secondo i pm, avrebbe raccolto informazioni riservate da utilizzare per fare pressioni o esercitare ricatti su esponenti delle istituzioni. Non si presenteranno davanti al giudice, infatti, il sottufficiale dei carabinieri Enrico La Monica, che da alcuni mesi si è stabilito in Senegal, né il deputato del Pdl Alfonso Papa per il quale l'esecuzione dell'ordinanza di custodia in carcere è sospesa in attesa delle decisioni della Camera. I legali di La Monica hanno preso oggi contatto con il gip, ma appare azzardata al momento l'ipotesi che l'indagato intenda tornare in Italia per difendersi dalle accuse. Va sottolineato che il gip non ha condiviso la sussistenza di elementi a sostegno dell'accusa di associazione segreta, così come non ha accolto la richiesta di misura cautelare a carico di Bisignani in riferimento a sei dei nove capi di imputazione contestati al 56enne uomo d'affari, in particolare per quanto riguarda la rivelazione di alcune notizie coperte da segreto (per le quali resta comunque indagato). Gli arresti domiciliari sono stati disposti esclusivamente per tre ipotesi di favoreggiamento: ovvero le notizie riservate fornite da Papa su una inchiesta in cui era coinvolta un'amica di Bisignani, Stefania Tucci e in cambio delle quali l'uomo d'affari avrebbe garantito il proprio interessamento per l'elezione di Papa in Parlamento; le informazioni su indagini in corso da parte della magistratura fornite a Lorenzo Borgogni, coinvolto nell'inchiesta Finmeccanica, e all'imprenditore Alessandro Bondanini. L'interrogatorio di Bisignani riveste grande importanza per l'indagine condotta dai pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio. E' lui, già al centro di alcune tra e più eclatanti inchieste della prima Repubblica come quella della maxitangente Enimont, il perno dell'indagine secondo i pubblici ministeri che lo definiscono "dirigente d'azienda, mediatore e procacciatore d'affari, di fatto ascoltato consigliere dei vertici di alcune delle più importanti aziende controllate dallo Stato come l'Eni, il Poligrafico dello Stato e la Rai". Le reazioni suscitate dagli sviluppi della vicenda P4 sono un mix di sconcerto e riprovazione negli ambienti del palazzo di Giustizia di Napoli dove Alfonso Papa ha svolto per una decina di anni l'attività di pubblico ministero. Dopo le reazioni ufficiali da parte dell'Associazione nazionale magistrati, che ieri ha sollecitato i probiviri a intervenire sul caso Papa, oggi si registrano le dichiarazioni di Vincenzo Galgano, ex procuratore generale di Napoli. "Che Alfonso Papa fosse una pecora zoppa a Napoli lo sapevano tutti. Infatti lo frequentavano in pochi e io non ero tra questi", ha detto Galgano, ora in pensione, a margine di un convegno al quale ha partecipato il suo successore, Vittorio Martusciello. "Casi come questi, però, sono rari - ha aggiunto - il collega Martusciello, che torna a Napoli dopo 29 anni, trova una situazione che è cambiata in meglio".(

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/06/15/visualizza_new.html_817470375.html

     

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