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Topic: NBA  (Letto 341218 volte)

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Online Habana

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« Risposta #1050 il: Luglio 03, 2012, 14:35:01 pm »
Il bello del draft NBA è che si tratta molto più di un’arte di quanto sia una scienza esatta. Questo fa sì che ogni anno alcune squadre toppino clamorosamente prendendo delle pippe con scelte molto alte (i cosidetti bust), mentre altre scovino dei futuri all-star con scelte basse, alla fine del primo giro o addirittura al secondo (i cosidetti steal). Il primo caso è il peggior incubo di qualsiasi scout e manager NBA, il secondo è il loro sogno più bagnato, ma ciò che è certo è che ogni anno qualcuno piangerà e qualcuno riderà, la crudele legge del draft non perdona mai.

Ad esempio l’anno scorso Derrick Williams fu scelto con la 2° assoluta, Tristan Thompson con la 4°, Jan Vesely con la 6°. Anche se si tratta di giocatori giovanissimi che possono ancora migliorare molto e smentire queste parole, possiamo dire che dopo un anno di NBA non hanno dimostrato di valere una scelta così alta. Per contro, allo stesso draft Kawhi Leonard fu scelto con la 15esima, Iman Shumpert con la 17esima ed ancora più clamorosamente, Isaiah Thomas con l’ultima scelta possibile, la 60esima (senza scordare Faried alla 22, MarShon Brooks alla 25, Chandler Parsons alla 38…). Se quel draft fosse ripetuto adesso, dopo un anno, l’ordine di scelta sarebbe ben diverso. Alla stessa maniera nel 2010 Evan Turner fu scelto come 2° e Wesley Johnson come 4° mentre ad esempio alla 7° c’era Greg Monroe, alla 9° Hayward e alla 10° Paul George. Nel 2009 è famoso invece Thabeet alla 2° (ancora? ci sarà mica una maledizione sulla 2° scelta del draft?? ma aspetta… chi è che ha scelto con la due quest’anno? oddio! però magari due maledizioni si annullano a vicenda e Kidd-Gilchrist diventa forte… chissà.) quando magari Ty Lawson era finito alla 18°. È ovvio che prevedere esattamente lo sviluppo fisico e tecnico di un giocatore nel tempo è quasi impossibile, ma è anche vero che i front office delle franchigie NBA (alcuni più degli altri) commettono sistematicamente alcuni errori anno dopo anno nel sopravvalutare alcuni giocatori e sottovalutarne altri. Proviamo ad analizzare questi errori con i draft degli ultimi anni per vedere se è possibile fare delle previsioni sul successo dei rookie di quest’anno, iniziando da quelli di sopravvalutazione.


un esemplare di assiduo procacciatore di bust
Uno degli errori di sopravvalutazione più clamoroso e più frequente, è quando i manager NBA applicano la semplicista equazione “star al college = star in NBA”, un’equazione che oramai anche Michael Jordan dovrebbe sapere essere falsa (ok dai la smetto, povero MJ). Falsa perché il gioco del college è molto diverso da quello NBA, per dimensioni, tempistiche, regole, qualità degli avversari, ed altro ancora. Difatti l’NCAA può essere dominata da giocatori che in NBA si dicono undersized, cioè più bassi della media per quella determinata posizione, come ad esempio Derrick Williams, che dopo aver fatto incetta di premi al college ha subito un brutto risveglio al piano superiore, contro avversari più atletici e più grossi. Inoltre la differenza di atletismo fra l’NBA ed il resto del mondo (college compreso) è forse ciò che caratterizza maggiormente la lega più bella del mondo; in questo senso, giocatori che al college non avevano alcun problema a tenere in difesa ed a crearsi il proprio tiro arrivano in NBA e ad un tratto non riescono più ad arrivare al canestro in attacco ed in difesa sono poco più che birilli. È il caso di Adam Morrison (3° scelta del 2006), ma anche di Evan Turner. Infine ci sono giocatori che dominano in NCAA grazie al loro tiro. Spesso sono bianchi e (quindi) sono anche poco atletici. Vengono in mente J.J. Redick (11esimo del 2006) e Jimmer Fredette (10° l’anno scorso). È tanto difficile capire che in NBA non potranno essere altro che giocatori di ruolo (come d’altronde ha saputo egregiamente trasformarcisi proprio Redick ai Magic) e che quindi non valgono una scelta in lotteria?

L’altro storico errore per cui un giocatore viene scelto troppo in alto rispetto al suo vero valore è quello che chiamo “l’infatuazione per il lungagnone”. Dato che il Centro è probabilmente la posizione più importante dell’NBA (in quanto ha la maggiore possibilità di impattare il gioco in entrambi i lati del campo), i general manager sono alla continua ricerca del next-Russell, next-Olajuwon, next-Duncan, cioè della pietra angolare per costruire una dinastia vincente. Come falene attratte dalla fiamma, spesso e volentieri i GM si bruciano inseguendo un big man. “Fiamme” bruciacchianti famose sono state Kwame Brown (1° scelta del 2001; giuro che non dico chi l’ha scelto, d’altronde ho già taciuto su Morrison…), Darko Milicic (2° scelta del 2003, prima di Carmelo Anthony, Bosh e Wade), il sopra nominato Thabeet, ma anche un Araujo (8° del 2004) ed i Shelden Williams, Patrick O’Bryant e Saer Sene del 2006, rispettivamente 5°, 9° e 10° di quell’infausto draft che ancora infesta i sogni di ogni scout sul pianeta. Bisogna dire anche che i lunghi sono quelli che impiegano più tempo per svilupparsi (vedasi quanto ci ha messo Bynum) e che quindi è ancora impossibile valutare scelte recenti come Favors, Kanter e Biyombo, anche se il primo ha già fatto intravedere ottime cose.


trovate l'intruso...
Altro errore, questo meno frequente, è quello di scegliere molto in alto dei giocatori che arrivano dal college “fatti e finiti”, ma più finiti che fatti, cioè giocatori che sono già sviluppati al massimo e che non hanno molto spazio per migliorarsi, sono cioè già al “tetto di prestazione”. La maniera più facile di individuarli è guardare all’età, infatti al draft si possono presentare dei freshman (dopo il 1° anno di college) 19enni, come dei senior (finito il college) 23enni, o in alcuni casi estremi anche dei 27enni, come Bernard James quest’anno (andatevi a leggere la sua storia!). È chiaro che, come regola generale, un giocatore più giovane è più “malleabile” ed ha più tempo per imparare e non è un caso che il suddetto Bynum fu scelto non ancora 18enne, il più giovane di sempre. Un esempio di senior noto per essere stato scelto troppo in alto è Wesley Johnson, 4° nel 2010, che dal suo anno da rookie non ha mostrato alcun miglioramento. L’infausto draft del 2006 viene ancora in nostro aiuto, con Shelden Williams e Hilton Armstrong (5° e 12esimo) rappresentante un’orrifica coppia mutante di “lungagnoni-fiamme-senior”, una combinazione di errori che spaventerebbe persino R.C. Buford.

Infine c’è la trappola dell’hype pre-draft. Spesso alcuni giocatori vedono salire le loro quotazioni ingiustificatamente poco prima del draft, così tanto che nel giro di due settimane hanno guadagnato decine di posizioni nei vari mock draft. Basta molto poco, come una mezza parola del proprio agente che lo paragona ad un all star, un workout andato particolarmente bene o un alone di mistero (ad esempio cancellando tutti i workout per le squadre facendo pensare di avere una promessa di scelta da parte di qualche squadra), e le azioni schizzano alle stelle. Nell’ultimo draft si ricordano due Thompson, Tristan e Klay, rispettivamente 4° ed 11esimo, che scalarono classifiche su classifiche poco prima del draft.

Ora che abbiamo riassunto gli errori più frequenti nella storia dei draft NBA, proviamo ad analizzare alcune delle top 10 scelte di quest’anno per vedere se qualche manager è ricascato in una delle “trappole” appena descritte. Possiamo quasi saltare la scelta numero 1 perché è chiaro a tutti che Anthony Davis non sarà un bust; Davis ha mezzi fisici/atletici di primo livello uniti ad un istinto per il gioco pazzesco, è giovanissimo ed ha trascinato Kentucky alla vittoria in NCAA. Anche se i paragoni con Duncan o Garnett mi fanno storcere il naso perché offensivamente Davis è lontano anni luce dai due futuri Hall of Famer, difensivamente è già un game changer, motivo per cui preferisco il paragone con Marcus Camby. Siamo sicuri che fra 5 anni sarà ancora il miglior giocatore di questo draft?.

Alla 3 iniziano già a sorgere i primi dubbietti, seppur minuscoli. Bradley Beal è un prototipo di guardia tiratrice, dotato di grandissimo atletismo e conoscenza del gioco. Viene spesso paragonato a Ray Allen per il suo tiro, ma se andiamo ad analizzare le statistiche del college qualche dubbio può venire: da freshman a UConn, Allen tirava con il 51% dal campo ed il 40% da tre punti, mentre Beal ha concluso con il 44% dal campo ed il 34% da tre. Quasi impossibile che sia un bust, ma non credo proprio che sarà un tiratore a livello di He Got Game.

Con la scelta numero 4 c’è la prima sorpresa, i Cavaliers scelgono Dion Waiters. L’agente di Waiters è un tale Rob Pelinka, uno degli agenti più famosi e smaliziati dell’NBA, che fra gli altri, cura le situazioni contrattuali di Kobe Bryant e Kevin Durant. Prima del draft Waiters (o meglio Pelinka) aveva cancellato tutti i workout, facendo intendere di avere una promessa di scelta intorno alla 10° posizione. Quando poi sono partiti i paragoni con Dwyane Wade, apriti cielo! I Cavaliers, perso Beal, hanno tentato il colpo ad effetto. Questo è il primo giocatore che secondo me non vale una scelta così alta, più giusta forse una intorno alla 10ima, ed i Cavaliers mostrano di non aver imparato niente dallo scorso anno.

Con la scelta numero 5 i Sacramento Kings cadono nella trappola della “falsa equazione”. Thomas Robinson sembra un clone di Derrick Williams per come il suo successo al college lo ha portato ad essere scelto in alto al draft. I campanelli d’allarme maggiori, oltre ad essere lievemente undersized per la posizione, sono la sua possibile produzione offensiva in NBA. Al college Robinson faceva 18 punti di media in gran parte ottenuti grazie alla sua maggior forza, atletismo ed energia. Non ha grandi movimenti in post e non ha un grande tiro dalla media, anche se quest’ultimo sta migliorando. Inoltre è un junior, più anziano della media degli altri draftees e quindi con meno potenziale. Sarà capace di contribuire da subito a rimbalzo ma la mia previsione è che non diventerà mai un giocatore da quintetto di qualità.


a chi toccherà quest'anno?
Alla 7 c’è uno dei giocatori più hyped degli ultimi anni, Harrison Barnes. Barnes ha vissuto e sta vivendo sulla sua reputazione costruita negli anni del liceo e sul fatto che segna un sacco di punti. La verità è che è uno scorer estremamente inefficiente (44 fg%, 36% da 3, 72 ft%), non migliora i suoi compagni (1.1 assist) ed in difesa fa poco, se non marcare appena la sua posizione (ali piccole costruite fisicamente simili a lui). In NBA, contro difensori molto più atletici, avrà un brutto risveglio, e la sua prestazione al torneo NCAA (soprattutto contro Kansas) avrebbe dovuto far riflettere molti scout. Al massimo lo vedo come un giocatore di ruolo.

Alla 9 c’è il giocatore con più rischio di essere un bust, Andre Drummond, difatti scivolato così in basso perché ha spaventato tanti general manager. La trappola qua è chiaramente l’infatuazione per il lungagnone, ma d’altronde qualcuno doveva rischiare quando si è trovato davanti l’unico esemplare fisico/atletico che potrebbe schiacciare in testa a Dwight Howard o ad Andrew Bynum. Personalmente sono un believer e credo che Drummond possa veramente diventare un giocatore dominante, ma servirà tanta tanta pazienza ed anni di allenamenti personali per costruirgli un gioco offensivo. Se non verrà gestito bene potrebbe essere un nuovo Eddy Curry (4° nel draft 2001, 1° nel mangiare hamburger).

Infine alla 10 un altro scorer totalmente inefficiente, Austin Rivers. Voglio analizzare con voi alcuni degli aggettivi usati maggiormente per descrivere Rivers: “estremamente sicuro di sé”, “grande crossover”, “velocissimo”, “ottimo tiratore”. La sicurezza in sé è importante per avere successo in NBA, ma se non c’è qualcosa di solido dietro si rischia di finire come Lance Stephenson a.k.a Born Ready. Un grande crossover? Anche Michele a.k.a Fly del campetto in cui andavo io anni fa aveva un crossover pazzesco, ma non credo abbia mai giocato oltre la Promozione. Di velocissimo ed atletico c’è anche Usain Bolt, ma di nuovo, non ho mai visto Bolt dominare in NBA. Infine mi sembra che Rivers sia un ottimo tiratore più sulla carta che sul campo (43 fg%, 36% da 3, 66 ft%). Sono sicuro al 100% che se avesse avuto un altro cognome questo sarebbe finito MOLTO più in giù nel draft, ed in NBA lo vedo al massimo come un 6° uomo che esce insieme alle seconde linee e può sparacchiare a volontà.

Con Austin Rivers si conclude l’analisi fin troppo precoce su quelli che potrebbero essere i futuri bust, o meglio reach, cioè i giocatori che sono stati presi troppo in alto rispetto alle loro vere qualità. Nel prossimo articolo analizzeremo quelli che potrebbero essere gli steals, i giocatori cioè sottovalutati e scelti troppo in basso!

basketcaffe.com
tra i bust potrebbero rientrarci anche i giocatori che escono dal college con una fama incredibile e poi in nba passano più tempo in infermeria che in campo bruciandosi

ed è il motivo per cui a portland al posto di jordan e durant sono arrivati due ospedali viventi che potrebbero essere considerati dei bust

in questo caso però la capacità di un gm è relativa
se arriva in nba da potenziale all-star e poi dopo sta sempre rotto uno non ci può far nulla se non maledire la sorte

un altro giocatore che pure è stato molto deludente considerato il trascorso al college è flynn che fu scelto dalla 6 insieme a rubio e non ha dimostrato per ora di valere una scelta così alta nè ai wolves nè ai rockets nè ai blazers
   


    Offline Sonny Boy

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    « Risposta #1051 il: Luglio 03, 2012, 20:27:53 pm »
    Chris Broussard ‏@Chris_Broussard
    Sources: The Nets & Magic are discussing a trade that would send Dwight Howard to Brooklyn for Brook Lopez, Kris Humphies, Marshon Brooks and the Nets' first-round picks in 2012, 2014, 2016 & 2018....move would give Nets Big 3 of D-Will, Dwight & Joe Johnson

    Anche se Broussard è na specie di De Maggio, difatti la scelta del 2012 i Nets l'han già scambiata  :asd:
    La follia di Prokhorov: Nets Re del mercato


    Gerald Wallace rifirmato. Joe Johnson arrivato via trade. Dwight Howard vicinissimo. L’unico ancora in standby (ha chiesto 24-48 ore) è Deron Williams, ma se gli altri tre faranno effettivamente parte del quintetto dei Brooklyn Nets, la scelta di D-Will potrebbe essere quella di trasferirsi al di là dell’Hudson assieme alla franchigia.
    Detto così è suggestivo: quattro All Star nel pieno della loro forma fisica probabilmente non si erano mai visti prima nello stesso quintetto.
    Dubbi salariali e tecnici però sorgono: forse in delirio di onnipotenza, Mikahil Prokhorov, il ricchissimo russo proprietario di maggioranza della franchigia, non ha proprio colto tutti gli aspetti… certo se il progetto andasse a compimento, staremmo parlando del miglior quintetto della NBA, anche se a completarlo dovesse essere chi scrive questo articolo.

    Proviamo a capire quali dovrebbero essere i passi per la costruzione di questa “moderna RKKA”:

    TRADE - I presupposti per creare i nuovi Nets sono l’arrivo via trade di Joe Johnson e Dwight Howard. Per acquisire “JJ” i Nets sono disposti a cedere Jordan Williams, Johan Petro, Jordan Farmar, Anthony Morrow, Deshawn Stevenson (tramite sign and trade) e la prima scelta protetta di Houston del 2013. Dwight Howard invece arriverebbe in cambio di Brook Lopez, Kris Humphries, Marshon Brooks e le scelte al primo giro dei Nets del 2014, 2016 e 2018. Coach Avery Johnson vedrebbe così partire ben otto giocatori e se ne ritroverebbe soltanto due, più Gerlad Wallace e, se tutto va bene Deron Williams.

    MONTE SALARI – Howard ha ancora un anno di contratto per la stagione 2012/13 a 19.2 milioni di Dollari. Johnson invece parte da 19.7 per il prossimo anno e sale fino ai 24.9 del 2015/16. Riferendoci solo al campionato che partirà ad ottobre, il commercialista dei Nets dovrà tener conto anche dei 10 milioni all’anno promessi a Gerald Wallace (non ancora ufficiali) e dello stipendio di Deron Williams, che difficilmente andrà sotto i 15 milioni di Dollari anche dovesse abbassarsi l’ingaggio. Facendo un rapido calcolo Prokhorov dovrebbe sborsare per quattro giocatori 65 milioni di Dollari, che negli anni successivi certamente diventerebbero ancora di più, a meno che Williams e Howard non dovessero firmare contratti “fissi” e non troppo onerosi. Il regolamento NBA pone a 58 milioni il Salary Cap, e con le nuove regole dalla stagione 2013/14 la Luxury Tax sarà ancor più punitiva verso gli “spendaccioni”. L’operazione quindi non è esattamente conveniente dal punto di vista economico.

    LA PANCHINA – detto della complessità dal punto di vista pecuniario, rimangono dubbi anche sulla reale efficacia di una squadra che spende il 110% del monte salari per quattro giocatori. Se le trade andassero effettivamente in porto, a roster ci sarebbero appena una manciata di giocatori… senza dubbio fortissimi, ma in quattro non si vince.


    p.s.
    Alcuni commenti alla (presunta)trade.

    mikhail prokhorov é il  terzo uomo più ricco di Russia con un patrimonio personale stimato in 18 miliardi di dollari
    NJ ha preso pure Teletovic con un contratto non-taxpayer mid-level da 15M circa in tre anni. Con questa aggiunta hanno una cap hard sul payroll (scusate gli inglesismi) fissato a 74M
    Ogni dollaro che sei sopra la luxury, che oggi è a 56M, lo paghi il quadruplo. Quindi se sei per esempio a 20M oltre, dovrai spenderne 80. Lui rischia di andarci davvero moooolto sopra.Se D-Will firma a poco (una decina all’anno) sarebbero un quintetto da circa 70M!! Già così sembra poco probabile, mettici poi che D-Will vuole una ventina di milioni…

    Le scelte promesse a Orlando sono 2013, 2015 e 2017 (non cambia nulla).
    Humphries e Lopez sono free agent che per essere scambiati devono essere prima rifirmati. Qualcuno ha chiesto a questi due perché dovrebbero firmare con i Nets per poi essere scambiati, a cifre basse perché certo Orlando non vuole contrattoni, invece di testare comodamente la free agency e provare a guadagnare belle somme? Cioè se Asik si becca 25M in 3 anni, Lopez non può aspirare a qualcosa in più?

    A mente fredda non sembra una trade molto fattibile. Molti in USA sentono già puzza di bruciato e si vocifera che Orlando sia seduta a questo tavolo per portare Houston, Dallas, LAL (questi ci stanno sempre come il prezzemolo) et al. ad alzare le offerte per Superman in tempi brevi

      Offline 'Lucas

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      « Risposta #1052 il: Luglio 03, 2012, 20:36:20 pm »
      Senza Wallace ce la farebbero pelo pelo  :sisi:

      Comunque mi pare strano che i Magic non ci abbiano infilato il Turco di mezzo

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        « Risposta #1053 il: Luglio 03, 2012, 20:38:35 pm »
        Senza Wallace ce la farebbero pelo pelo  :sisi:

        Comunque mi pare strano che i Magic non ci abbiano infilato il Turco di mezzo
        dopo i clips a l.a. che dici 'lucas è arrivato il momento dei cugini poveri(o sfigati)anche a ny

          Offline 'Lucas

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          « Risposta #1054 il: Luglio 03, 2012, 20:53:51 pm »
          Mah, Johnson è un ottimo giocatore, ma ti affossa malamente co quel contrattone, che meriterebbero al massimo i primi 5 della lega...C'è di buono che almeno si son liberati di munnezza varia

          Per Howard la vedo difficle, ci sarebbe bisogno di una terza squadra nella trade

          Comunque considerando gli anni di nulla assoluto, è un passo avanti parlare di questi giocatori

            Offline Sonny Boy

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            « Risposta #1055 il: Luglio 03, 2012, 21:25:19 pm »
            Mah, Johnson è un ottimo giocatore, ma ti affossa malamente co quel contrattone, che meriterebbero al massimo i primi 5 della lega...

             :look4:

              Online la vile strada maestra

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              « Risposta #1056 il: Luglio 03, 2012, 21:27:56 pm »

                Offline 'Lucas

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                « Risposta #1057 il: Luglio 03, 2012, 21:36:44 pm »
                Jason Terry ai Celtics...Triennale da 15 mln...Allen si allontana
                Chissà che fine faranno i miei pupilli Dragic e JaValone  :look:

                Bastapo', se vuoi sbariare quà stà tutto e anche di piu'
                http://www.storytellerscontracts.com/
                « Ultima modifica: Luglio 03, 2012, 21:39:46 pm da 'Lucas »

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                  « Risposta #1058 il: Luglio 03, 2012, 21:46:26 pm »
                  Jason Terry ai Celtics...Triennale da 15 mln...Allen si allontana
                  Chissà che fine faranno i miei pupilli Dragic e JaValone  :look:

                  Bastapo', se vuoi sbariare quà stà tutto e anche di piu'
                  http://www.storytellerscontracts.com/
                  ray credo vada agli heat,javale credo rimanga ,dragic anche houston quasi certamente darà via lowry
                  Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.

                   :+1: per la segnalazione

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                    « Risposta #1059 il: Luglio 04, 2012, 11:54:41 am »
                    Con una decisione un po’ a sorpresa se vista solamente qualche giorno fa, Deron Williams ha deciso di restare ai Brooklyn Nets firmando un contratto da 100 milioni nei prossimi 5 anni. Il playmaker sembrava destinato a Dallas (che aveva offerto un quadriennale da 75 mln di dollari), casa sua, a fare una coppia notevole con Nowitzki, ma gli ultimi sviluppi del mercato l’hanno fatto propendere per ri-firmare con i Nets, che l’avevano acquistato dai Jazz la scorsa stagione.
                    D-Will ha confermato la firma sul suo account Twitter in cui ha postato il logo dei Brooklyn Nets affermando di aver preso una decisione molto importante, proprio nel giorno dell’Indipendenza americana.
                    Una decisione maturata dopo aver visto il grandissimo sforzo effettuato dal proprietario Mikhail Prokhorov che in queste ore ha acquistato Joe Johnson da Atlanta, Mirza Teletovic e Reggie Evans, oltre ad aver rifirmato Gerald Wallace
                    Il salary cap al momento sembra piuttosto intasato con questa ultima importantissima firma, ma sembra che il magnate russo non abbia problemi a pagare una luxury tax molto pesante pur di avere anche Dwight Howard. Il tutto sembra irrealizzabile a livello economico, ma dopo aver costruito già adesso una squadra con la S maiuscola, prendendo anche giocatori di impatto che possono uscire dalla panchina, il sogno potrebbe non spegnersi per i tifosi di Brooklyn.
                    Un sogno che potrebbe portarli ad avere i loro “Big Three” da contrapporre a quelli di Miami, e ad avere di nuovo la supremazia sulla citta di New York, visto l’andamento altalenante dei Knicks.

                    Williams ha fatto un scelta economica ma anche che guarda al futuro, che per i Nets al momento sembra davvero promettente.

                      Offline Sonny Boy

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                      « Risposta #1060 il: Luglio 04, 2012, 11:59:28 am »
                      Mer. 04/07/2012, ore 09:57 – I Suns hanno offerto 58 milioni in 4 anni a Eric Gordon, gli Hornets possono pareggiare l’offerta.

                      Alcuni rumors dicono che gli Hornets proveranno a pareggiare l’offerta, anche se Gordon parla già come un giocatore dell’Arizona: “Sono sicuro che i Suns siano la franchigia giusta per me. Phoenix è proprio dovè il mio cuore“.

                      Fonte: realgm.com
                      p.s.yahoo sport dici che gli hornets l'hanno pareggiata anche se ufficialmente dovranno attendere l'11 luglio che è la data da cui i free agents possono firmare dei contratti.


                      Jeremy Lin a colloquio con Houston

                      Mer. 04/07/2012, ore 8:41 – Il play sorpresa di questa stagione sta parlando con i Rockets per un contratto da 8 milioni a stagione. Houston aveva fatto la stessa offerta a Dragic che avrebbe però rifiutato e il GM Morey avrebbe pronto l’assalto al taiwanese.

                      Fonte: iamagm.com



                        Offline 'Lucas

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                        « Risposta #1061 il: Luglio 04, 2012, 13:03:51 pm »
                        Deron Williams ‏@DeronWilliams
                        Made a very tough decision today.... http://lockerz.com/s/222071318

                        98 mln...'Decisione dura, e chit'e viv, Deron  :asd:

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                          « Risposta #1062 il: Luglio 04, 2012, 13:06:12 pm »
                          Prokhorov è un folle. Lebron, cacati sotto :look:

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                            « Risposta #1063 il: Luglio 04, 2012, 14:08:32 pm »
                            da sfigati a favoriti? succederà mai ai bobcats?  :stralol: :stralol:
                            Pappone fuori i soldi

                              Online Habana

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                              « Risposta #1064 il: Luglio 04, 2012, 19:22:33 pm »
                              da sfigati a favoriti? succederà mai ai bobcats?  :stralol: :stralol:
                              con le potenziali due prime scelte assolute dei prossimi 2 draft potenzialmente se mj non fa altri disastri diventano i thunder dell'eastern conference :asd:

                              comunque non è che questo prokhorov ha interessi anche calcistici

                              se questo diventa presidente del napoli voglio vedere tutti sti sceicchi che fine fanno :asd:

                              tra l'altro in serie A non esistono luxury tax quindi se vuole buttare 80 mln dalla finestra male che gli va si compra t.silva e ramos per la difesa a 3 di mazzarri
                              « Ultima modifica: Luglio 04, 2012, 19:24:19 pm da H-abana_loco.92 »
                                 


                                 

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