0 Utenti e 4 Visitatori stanno visualizzando questo topic.
Muhammad Alì sta proprio lì in effetti, due personaggi tanto diversi quanto speculari nella capacità di travalicare le barriere dello sport per diventare idoli e simboli di riscatto sociale per i deboli e i discriminati. Ognuno coi propri eccessi e le proprie follie. Alì manco era considerato uno troppo a posto all'epoca, poi è stato molto più perdonato di Diego dal momento che le sue battaglie sono diventate universali.Proprio a proposito, vedevo una delle classiche immagini patetiche su twitter sugli schiattati del 2020 e cazzo, Kobe è morto 10 mesi fa, sembra essere passato un decennio.
Ve la ricorderete questa nottata. E me la ricorderò pure io. La notte in cui il Napoli è rimasto solo, nella quale i suoi pseudotifosi auspicarono il suo fallimento e catastrofi. Ve la ricorderete quando il Napoli sarà lassù anche senza di voi. E sarà ancora più bello. Avanti Napoli.
Vabbuò come di consueto il carro a giugno si svuota sempre e si sta comodi. Ora per un pochino vi potreste trasferire sulle sponde del Tevere chi su una e chi sull'altra. Ora mi godo lo spazio come lo scorso anno. Ci rivediamo il prossimo anno.
Diego si faceva di coca.... Gne gne gne... Perché una cosa così deve infangare un uomo? Non era mica pedofilo... Churchill era un alcolizzato. Freud si drogava anche luiElvis si strafocava di cibo tanto da morireI Beatles si drogavano
Ammazza che pippa allucinante. Da centrale è veramente indegno, peggio di un frankenstein costruito con i pezzi peggiori di Britos, Cannavaro e Aronica.
Il mondo perde una leggenda, un campione, un poeta. Noi Napoletani no. Noi Napoletani perdiamo qualcos'altro. Non perdiamo un santo, forse perdiamo un eroe per quanto fragile ed umano. Ciò che perdiamo è qualcosa in più, qualcosa che gli altri non potranno capire. Perdiamo uno di noi. Perdiamo una persona che è stata una parte delle nostre vite, uno zio allegro e scapocchione, un figlio problematico, un padre travagliato, un fratello giocoso, un nipote affettuoso, un amico capace di regalare gioie e dolori come solo i migliori amici riescono a fare. A seconda dell'età e del nostro ricordo di Diego abbiamo perso qualcosa di diverso ma di profondamente uguale perché profondo e radicato era il nostro amore per una persona che è stata parte importante delle nostre vite e della storia recente della nostra città. Per questo nessuno potrà mai capire le lacrime di Napoli. Non sono lacrime che si riservano ad un Santo o ad una leggenda. Sono lacrime che si versano per una persona cara, per un uomo che come tutte le persone a noi care era fragile e profondamente umano. Non era un superuomo, ma era un grande uomo. Chi, come me, è nato all'inizio degli anni 80 non ha ricordi di una Napoli senza Diego. E per la mia generazione Maradona è indissolubilmente legato a Napoli. Per me non esiste una Napoli senza Diego e non esiste calcio senza Maradona. Non crucciamoci per chi non comprende questo dolore, piuttosto compatiamolo perché non può capire. Spero solo che, prima di andarsene, abbia potuto far pace con i suoi demoni. Adesso, ne sono sicuro, è lassù e sta giocando a calcio dribblando tutti e regalando gioia anche a Dio. AD10S Diego, grazie di averci regalato non solo la gioia nel calcio, ma anche la tua umanità.
Gianni Minà duro sui social: "Maradona criminalizzato, Platini protetto"Massimo Ranieri annulla presentazione del disco nuovo: "Sono distrutto"Facci attacca Maradona: "Cervello strappato alle Favelas" Lo sfogo di Laura Pausini: "In Italia fa più notizia lui che le tante donne uccise ogni giorno". Ma poi cancella il post. La risposta della Mannoia: "Polemica becera"Ci sono tante tipologie di giornalisti, artisti e cantanti...