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Topic: Atletica Leggera, la regina dello sport  (Letto 27935 volte)

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Online CEMTURIO983

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« Risposta #405 il: Agosto 26, 2024, 13:49:31 pm »
parlando di atlete avvenenti ci sono un paio di segnalazioni anche se di livello meno competitivo :look:

elisa molinarolo - salto con l'asta



bianca falcone - salto con l'asta



agnese polini - non so se salto lungo o 200/400 comunque merita



Qui pero ti devo redarguire perche la Molinarolo la segnalai durante le olimpiadi e, inspiegabilmente, nessuno disse nulla.
Dov eri allora???

    Online Habana

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    « Risposta #406 il: Agosto 26, 2024, 13:55:47 pm »
    Qui pero ti devo redarguire perche la Molinarolo la segnalai durante le olimpiadi e, inspiegabilmente, nessuno disse nulla.
    Dov eri allora???
    ai tempi ero preso da altre avvenenti figure :love: :look:
       


      Online Arch Stanton

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      « Risposta #407 il: Agosto 26, 2024, 13:58:47 pm »
      Elisa molinarolo è stata vittima di body shaming sui social durante le olimpiadi perché dicevano che tiene il culone. Ha pure denunciato un paio di loro che ci sono andati pesanti. Ormai stanno tutti ricchioni in giro :look:

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        « Risposta #408 il: Agosto 26, 2024, 14:03:53 pm »
        Elisa molinarolo è stata vittima di body shaming sui social durante le olimpiadi perché dicevano che tiene il culone. Ha pure denunciato un paio di loro che ci sono andati pesanti. Ormai stanno tutti ricchioni in giro :look:

        ho dato un'occhiata su google e onestamente piuttosto che body shaming farei ass shagging
        sulla capillare diffusione della ricchiunamma (tutti gusti sono gusti per carità) devo dare ragione al papa e a vannacci
        ciobberimm guagliù !!!

          Online thedoc62

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          « Risposta #409 il: Agosto 26, 2024, 14:13:57 pm »
          Qui pero ti devo redarguire perche la Molinarolo la segnalai durante le olimpiadi e, inspiegabilmente, nessuno disse nulla.
          Dov eri allora???

          sulla Molinarolo ho già postato l'apprezzamento per il lato B...............sorvolo sulle ovvie battutaccie da caserma sulla Falcone e l'asta in mano..............bella patana davvero
          ciobberimm guagliù !!!

            Online thedoc62

            • Josè Altafini
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            « Risposta #410 il: Agosto 26, 2024, 14:16:00 pm »
            Qui pero ti devo redarguire perche la Molinarolo la segnalai durante le olimpiadi e, inspiegabilmente, nessuno disse nulla.
            Dov eri allora???

            e pure la polini stimola l'ormone a palla
            ciobberimm guagliù !!!

              Online demian88

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              « Risposta #411 il: Settembre 01, 2024, 13:07:06 pm »
              Mondiali di atletica leggera U.20, Lima 2024 : l'Italia conquista un argento e due bronzi

              Si sono conclusi i campionati mondiali di atletica leggera U.20 a Lima, Perù. Nell'ultima giornata splendido bronzo per Erika Saraceni, capace di incrementare per due volte nel corso della gara il PB rispetto al 13,43 con cui è salita sul podio agli Assoluti di La Spezia: prima 13,45 (-0.6) al secondo salto e poi 13,47 all’ultimo. A precederla soltanto l’uzbeka Sharifa Davronova (13,75/+0.8) e la cinese Li Yi (13,55/+0.6). Nella stessa serata anche il quinto posto della staffetta 4x400 femminile con le allieve Margherita Castellani, Giulia Macchi, Laura Frattaroli, Elisa Valensin (3:35.47), l’ottavo di Nicola Baiocchi nei 1500 (3:44.54) e il dodicesimo di Aurora Vicini nell’alto con 1,75.
              Gli azzurri terminano al venticinquesimo posto nel medagliere (0-1-2), considerando la medaglia di argento di Sioli nel salto ina lato maschile e quella di bronzo di Disabato nella marcia 10 km maschile; quindicesimo posto nella classifica a punti (33) con otto piazzamenti tra i primi otto.


              Personalmente il mio giudizio oscilla tra la delusione e la preoccupazione. Delusione per il risultato complessivo, povero a mio modo di vedere se confrontato alla partecipazione (più di 60 atleti, alcuni dei quali mai scesi in campo) e preoccupato perché in alcuni settori le prestazioni dei nostri atleti sono state penose oppure inesistenti (nel senso che non avevamo iscritti). Il settore lanci, è stato quello con i risultati peggiori: nessun atleta né al maschile né al femminile classificato tra i primi otto. E' inutile rimarcare che il settore, a cominciare dagli assoluti, andrebbe rivoluzionato, azzerando la direzione tecnica e introducendo tecnici che siano aperti alle innovazioni. Il settore velocità è in piena involuzione, malissimo i risultati ottenuti dalle staffette (quelle che una volta con i piazzamenti ci aiutavano nella classifica a punti), male nei salti, salvo le eccezioni Sioli e Saraceni. Ci si è difesi nella velocità prolungata e nel mezzofondo veloce dove tra 400, 800 e 1500 m abbiamo conquistato rispettivamente un sesto posto con Valensin, un quinto con la De Noni ed un ottavo con Baiocchi. La marcia rimane il settore più affidabile in termini di prestazioni perché oltre al bronzo nella 10 km maschile abbiamo colto il settimo posto con la Cantò  nella 10 km femminile.



                Online demian88

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                « Risposta #412 il: Febbraio 10, 2025, 14:56:18 pm »
                Succo mondiale: primato U18 negli ostacoli

                La 16enne piemontese 8.07 nei 60hs, migliore allieva di sempre al mondo. Castellani record nei 200 in 23.63, sui 60hs Vedana eguaglia la MPI di 7.69 nel day 2 dei Tricolori indoor di Ancona

                È un’altra giornata da record ai Campionati italiani allievi indoor di Ancona, con una nuova generazione di talenti sempre più scatenati. Nel day 2 della rassegna tricolore sui 60 ostacoli Alessia Succo (Atl. Settimese) sfreccia in 8.07 e toglie dodici centesimi al suo primato nazionale di categoria (8.19 del 25 gennaio a Fossano) ma soprattutto la giovane piemontese, sedici anni compiuti da un paio di giorni, diventa la migliore under 18 di sempre al mondo in questa specialità con le barriere da 76 centimetri superando la francese Cyréna Samba-Mayela (futura campionessa mondiale) che aveva corso in 8.10 nel 2017. Sui 200 metri impressiona Margherita Castellani, argento europeo under 18 nella scorsa estate: la velocista dell’Arcs Cus Perugia con 23.63 riscrive la MPI allieve, il notevole 23.72 siglato da Elisa Valensin un anno fa. L’acuto nei 60 ostacoli arriva invece già in semifinale con Filippo Vedana (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) che pareggia il primato di 7.69 stabilito nell’ultima edizione da Kyan Escalona e poi si aggiudica la finale in 7.79. In chiusura c’è il settimo primato di un weekend palpitante, nella 4x200 allieve ad opera dell’Atletica Vicentina (Benedetta Tecchio, Kalidjatou Bance, Gaia Bonato, Amelie Del Federico) in 1:41.30.
                SUCCO BOOM - In cima al mondo. Non si era mai visto un risultato del genere sui 60 ostacoli indoor, tra le under 18, a livello globale. È appena entrata nella categoria ma Alessia Succo si rende già protagonista di un risultato a sensazione. La torinese incanta per la fluidità di azione, macina le barriere come se quasi non ci fossero e stampa in finale un clamoroso 8.07 (dopo la semifinale in 8.42): il regalo di compleanno con due giorni di ritardo per i suoi sedici anni. Finora il miglior tempo mondiale di sempre per un’allieva era della francese Cyréna Samba-Mayela (8.10) che poi avrebbe vinto il titolo iridato nel 2022 prima dell’argento olimpico nei 100hs. Senza dubbio è presto per fare paragoni: intanto la portacolori dell’Atletica Settimese, allenata dai coach Francesco Tallarico, Gianni Mattiazzi e Pierluigi Crisai, può godersi questo momento. Sul podio anche Matilda Lui (Cus Pro Patria Milano, 8.49) e Eleonora Rossi (Atl. Monza, 8.55).
                SUPER CASTELLANI - Che gioia per Margherita Castellani. È suo il primato dei 200 allieve al coperto, un 23.63 che infiamma la tribuna del PalaCasali. Le giovani velociste fanno sognare, con una schiera di talenti in pieno fermento, e tra questi si merita gli applausi la 16enne dell’Arcs Cus Perugia sbocciata sotto la guida di Rudy Gandola: un peso piuma che sviluppa frequenze impressionanti, leggera ed efficace, in grado di battere un record di grande spessore come quello di Elisa Valensin (23.72). Adesso la sprinter umbra diventa anche la seconda under 20 italiana di sempre, la decima a livello assoluto. Poi c’è il nuovo progresso di Benedetta Dambruoso (Valley Athletics Team, 24.39), terza Elisa Calzolari (Safatletica Piemonte, 24.57).
                60HS: VEDANA RECORD - Meglio nel turno intermedio, con il primato eguagliato di 7.69, rispetto alla finale vinta in 7.79 dopo una partenza non ottimale. Ma è il giorno di Filippo Vedana (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) che aveva già accarezzato il limite nazionale dei 60 ostacoli con 7.75 a Bergamo un paio di settimane fa e lo pareggia ad Ancona. Per il lecchese di Robbiate, allenato a Merate da Iulian Scutareanu, poco più di un’ora dopo l’emozione del record c’è il successo tricolore davanti a Emanuele Romeo (Atl. Meneghina, 8.01) e Filippo Passoni (Atl. Monza, 8.12) che agguanta la terza piazza per questione di millesimi su Jacopo Cinquegrani (Trevisatletica, 8.12).
                SPRINT - Secondo titolo consecutivo per Laura Frattaroli (Tespiense Quartu), già protagonista anche in azzurro con l’oro conquistato in staffetta agli Europei U18. La quattrocentista cagliaritana, pupilla di coach Fabrizio Fanni, crea il vuoto dietro di sé per chiudere in 55.00, non lontana dal personale indoor 54.67 realizzato un paio di settimane fa. Per il secondo posto Gaia Di Pasquale (Cus Pro Patria Milano) toglie un secondo al suo primato con 57.21 davanti a Greta Tosti (Fiamme Gialle Simoni, 57.43). Nella finale maschile dei 400 serve invece il fotofinish per incoronare Diego Mancini (Studentesca Rieti Milardi), l’ostacolista allenato da Carlo Regalzi. Sul filo di lana il romano in 49.60 completa la rimonta ai danni del campione uscente Valerio Tagliaferri (Olimpus San Marino, 49.61), terzo Juan José Caggia (Safatletica Piemonte, 49.99). Esulta nei 200 metri Gabriele D’Amico (Atl. Grosseto Banca Tema) che emerge dalla quarta corsia: il maremmano di Orbetello, classe 2009 e allenato da Jacopo Boscarini, indossa la maglia tricolore in 22.25 con quattro centesimi di vantaggio su un altro ex cadetto, Matteo Berardo (Atl. Meneghina, 22.29), terzo invece Stefano Panzacchi (Atl. Riccardi Milano 1946) in 22.47.
                MEZZOFONDO BIS - Cambia la distanza, non il risultato: nei 1500 trionfano entrambi i vincitori degli 800 nella prima giornata. Al maschile Valerio Ciaramella (Studentesca Rieti Milardi) si sbilancia all’ultima curva per un contatto con Nicola Girardini (Us Quercia Dao Conad), poi squalificato, ma in ogni caso il romano torna al comando e taglia il traguardo per primo in 3:58.75. Sul podio anche due lombardi, Thomas Colombo (Atl. Riccardi Milano 1946) secondo con 4:00.03 e Antonio Morabito (Atl. Rovellasca, 4:00.69). Tra le allieve è di nuovo Caterina Caligiana (Atl. Arcs Cus Perugia) a dettare legge in 4:33.90, sesto crono di sempre per la categoria, davanti a Clarissa Sbrizzai (Atl. Julia, 4:35.16) e Beatrice Vedovato (Atl. Mogliano, 4:36.08).
                SALTI - L’asta è terreno di conquista per Ylenia Bernardo (Studentesca Rieti Milardi), la romana seguita dal coach Gianni Bayram, con 3,75 nella sfida con la campionessa outdoor Sofia Gorgosalice (Aristide Coin Venezia 1949) e Sofia Cardinali (Sport Atl. Fermo), rispettivamente seconda e terza a 3,60. Dodici centimetri di miglioramento, un’enormità, portano il quindicenne Tommaso Chichi (Fondazione Bentegodi) in vetta nell’alto con 1,99. Il veronese cresciuto sotto la guida di Paolo Romagnoli precede Gabriele Faganello (Atl-Etica San Vendemiano, 1,97) e Matteo Locatelli (Pro Sesto Atl. Cernusco, 1,95). È di mezzo metro il progresso che vale il titolo del triplo a Sambou Lombardi (Toscana Atl. Jolly): il fiorentino di Campi Bisenzio, originario del Mali e allenato a Calenzano da Giulio Cavalleri, si veste di tricolore con 14,73 al quinto salto nel derby con Marco Mangani (Prosport Atl. Firenze, 14,57), terzo Luca Di Benedetti (Trieste Atletica, 14,34). Al femminile, sempre nel triplo, tutte al personale le prime tre con il successo di Irosayike Ikuenobe (Safatletica Piemonte), classe 2009, torinese di origine nigeriana allenata da Marco Raineri, che salta 12,50. All’ultimo turno Annebel Castiglioni (Atl. Riccardi Milano 1946) balza al secondo posto con 12,48 davanti a Nene Sane (Atl-Etica San Vendemiano, 12,40).
                PESO - Si porta in testa con il 13,59 del quarto lancio, poi allunga a 13,93 e festeggia il titolo nel peso Giulia Landini (Self Atl. Montanari & Gruzza). È netto il progresso sul personale di 13,17 per la quindicenne emiliana di Bagnolo in Piano, allenata a Reggio da Alberto Cerisara, che al primo anno di categoria riesce a imporsi nei confronti di Iris Lazzari (Valley Athletics Team, 13,41) e di Stephanie Schoepf (Sv Lana Raika, 13,03).
                STAFFETTE - Il punto esclamativo su un’edizione storica della rassegna con la 4x200 allieve dell’Atletica Vicentina, alla migliore prestazione italiana di categoria: Benedetta Tecchio, Kalidjatou Bance, Gaia Bonato, Amelie Del Federico in 1:41.30. Nell’altra serie il testa a testa finale tra le campionesse individuali dello sprint premia per il secondo posto l’Atletica Arcs Cus Perugia (Aurora Olivanti, Caterina Caligiana, Benedetta Baiocco, Margherita Castellani) sul Cus Pro Patria Milano (Camilla Barbieri, Gaia Di Pasquale, Matilda Lui, Kelly Doualla), 1:42.57 contro 1:42.87. Titolo maschile all’Atletica Riccardi Milano 1946 (Stefano Panzacchi, Ashen Sabarathnam, Zeno Capasa, Daniele Inzoli) in 1:31.10 davanti alla Studentesca Rieti Milardi (1:31.32 per Leonardo Pratali, Dario Stanghellini, Giovanni Vellucci, Edoardo Petriaggi), terzo il Cus Pro Patria Milano (Riccardo Dell’Avvalle, Flavio Mazzoni, Riccardo Deiana, Elia Righi) con 1:32.31.
                « Ultima modifica: Febbraio 10, 2025, 15:24:15 pm da demian88 »



                  Online demian88

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                  « Risposta #413 il: Febbraio 10, 2025, 15:00:58 pm »
                  Doualla senza limiti: 7.19 nei 60 di Ancona!

                  La 15enne delle meraviglie: tolti altri 4 centesimi al suo primato europeo U18, è la seconda italiana di sempre a livello assoluto. MPI allievi anche per Inzoli nei 60 (6.78, eguagliata) e Vidal nei 5000 di marcia (20:46.19)

                  Fantastico pomeriggio ai Campionati italiani allievi indoor di Ancona con tre primati giovanili. Nei 60 metri vola ancora Kelly Doualla con un formidabile 7.19 che toglie altri quattro centesimi alla sua migliore prestazione europea U18. Sempre più veloce la sprinter lombarda del Cus Pro Patria Milano che a soli quindici anni diventa la seconda italiana di tutti i tempi al pari di Marisa Masullo dietro soltanto a Zaynab Dosso, la quarta europea U20 di ogni epoca e firma lo standard per gli Europei indoor di Apeldoorn fissato a 7.20. Dopo aver già sbalordito tre settimane fa sullo stesso rettilineo del PalaCasali con 7.23, è un nuovo progresso sul record italiano under 20: “Molto felice per essere scesa sotto i 7.20 che era il mio obiettivo di questa stagione indoor. Ci sono riuscita alla fine di una giornata lunga e stressante, con tre gare ravvicinate un po’ di ansietta c’è sempre e per questo sono ancora più contenta”. Per un paio di ore è a un centesimo dal limite mondiale di categoria, il 7.18 della statunitense Shawnti Jackson nel 2022, ma è una giornata che riscrive le liste giovanili perché due ore dopo a New York sfrecciano Lisa Raye (Trinidad e Tobago), nata nel 2008, con 7.13 e Melanie Doggett, tredici anni, in 7.17. Finale da record nei 60 anche al maschile con la magnifica volata di Daniele Inzoli che eguaglia la migliore prestazione italiana allievi in 6.78, pareggiando il crono di Federico Guglielmi ottenuto nel 2019. Stavolta si prende la scena in pista il talento milanese dell’Atletica Riccardi, bronzo europeo U18 del salto in lungo nella scorsa stagione. Una serie esaltante di primati ad Ancona, uno dopo l’altro in rapida successione, cominciata con Nicolò Vidal che sigla il limite nazionale di categoria nei 5000 di marcia in 20:46.19 per battere il 20:54.38 di Nicola Lomuscio nel 2020, decisamente meglio anche del personale all’aperto di 21:11.87 che l’anno scorso aveva dato il bronzo continentale U18 al brianzolo della Pbm Bovisio Masciago.
                  DOUALLA, CHE RECORD - Dove può arrivare Kelly Doualla? Per ora sono tutti da esplorare i confini della quindicenne che è un fulmine sui 60 metri e abbatte di nuovo il suo primato. Se il 7.23 del 18 gennaio aveva fatto scalpore, record italiano under 20 con il miglior crono di sempre in Europa a livello under 18, è ancora più fragoroso il 7.19 della finale ai Tricolori allievi di Ancona, un risultato fuori scala per la categoria e che potrebbe sembrare incredibile per un’atleta classe 2009. Ma è tutto vero: dopo aver controllato nei primi due turni la lombarda di Sant’Angelo Lodigiano, nata a Pavia da genitori camerunesi, quando si mette in moto divora la pista con la sua corsa, facile e potente. Non si deve aver fretta, a questa età, però intanto la sprinter del Cus Pro Patria Milano allenata da Walter Monti nelle graduatorie italiane alltime supera una big come Manuela Levorato (7.20). Rischiano di passare inosservati i tempi di chi insegue ad Ancona, che invece sono di rilievo: Margherita Castellani (Atl. Arcs Cus Perugia) cede lo scettro ma si migliora di tre centesimi in 7.42 e adesso è la terza allieva italiana di ogni epoca, Alessia Succo (Atl. Settimese) con 7.48 avvicina il personale (7.45 dell’anno scorso).
                  INZOLI SPRINT - Un primato tira l’altro, alla fine di un pomeriggio pirotecnico, e ci pensa Daniele Inzoli (Atl. Riccardi Milano 1946) a riaccendere l’entusiasmo del pubblico al PalaCasali, nell’ultima gara della giornata, quando ancora non si era spenta l’eco della prodezza di Kelly Doualla. Le sue qualità da velocista il milanese le aveva già mostrate nella passata stagione con l’eccellente 10.49 nei 100 ai Tricolori allievi di Molfetta, crono mai visto per un quindicenne italiano. Ad Ancona un anno fa si era preso il record indoor di categoria nel lungo (7,62) e ora è suo quello dei 60 metri in 6.78 (al pari di Federico Guglielmi a Udine nel 2019). Dopo qualche settimana di stop per problemi di salute, ha ripreso gli allenamenti a dicembre cambiando guida tecnica, seguito da Riccardo Longinari tra Milano e Bergamo ma anche da Fabrizio Donato a Roma. “Ho scelto di esordire qui - racconta Daniele Inzoli - e mi sono voluto togliere lo sfizio di correre i 60 metri, anche perché i tempi ormai erano stretti per preparare il lungo, ma è andata bene”. Applausi anche per Artem Shablii (Atl. Villa Guglielmi): il velocista di origine ucraina, tricolore cadetti a ottobre, scende a 6.83 mentre è terzo Leonardo Pratali (Studentesca Rieti Milardi, 6.88).
                  MARCIA: VIDAL SHOW - Tre record in venti minuti. Il primo a gioire, in ordine cronologico, è Nicolò Vidal (Pbm Bovisio Masciago) nei 5000 di marcia al termine di una cavalcata che vale la migliore prestazione italiana allievi in 20:46.19, otto secondi abbondanti in meno del limite di categoria (Nicola Lomuscio 20:54.38 cinque anni fa). Cresce, e di tanto, il brianzolo di Limbiate allenato da Ilaria Lanzani, già sul podio d’Europa nella scorsa estate a Banska Bystrica con il bronzo ottenuto al primo anno da allievo. Per il secondo posto Giuseppe Marchionno (Pol. Tethys Chieti, 22:13.09) sorpassa Riccardo Rabai (Atl. Grosseto Banca Tema, 22:25.14) che nel finale subisce una sosta di trenta secondi in penalty zone. Si viaggia forte anche al femminile nei 3000 di marcia, con il momento decisivo poco oltre metà gara: quando mancano 1300 metri al traguardo Valentina Adamo sferra l’attacco per involarsi in 13:38.87. L’allieva dell’Atletica Livorno prosegue la tradizione della scuola guidata dal coach Giorgio Favati e diventa la quarta under 18 italiana di sempre. Notevoli anche i crono di Anita Marchi (Atl. Vis Abano, 13:49.72), già competitiva al piano superiore dopo aver vinto tra le cadette nelle ultime due stagioni, e di Beatrice Palmonari (Atl. Lugo, 13:56.03), azzurra l’anno scorso agli Europei di categoria, rispettivamente sesta e settima alltime.
                  800 - Concede il bis Valerio Ciaramella (Studentesca Rieti Milardi) negli 800 metri. Secondo titolo di fila per il romano di Ciampino, ma al contrario di un anno fa il mezzofondista allenato da Daniele Focaccetti e Carlo Festa corre da ‘front runner’ e si impone con 1:53.23 davanti a Nicola Girardini (Us Quercia Dao Conad, 1:53.71) e Gabriele Ferrara (Atl. 2000 Bordighera, 1:54.01). Al femminile domina Caterina Caligiana (Atl. Arcs Cus Perugia). L’umbra già tricolore cadette nelle siepi, cresciuta sotto la guida del papà Michele e di Sauro Mencaroni, prende subito in mano le redini della gara prima di allungare nel finale in 2:08.92 ritoccando il personal best. Seconda piazza a Diletta Ballerini (Prosport Atl. Firenze, 2:10.52) che precede Beatrice Vedovato (Atl. Mogliano, 2:12.64).
                  ASTA E ALTO - Nell’asta Gabriele Belardi (Elite Academy Bari) dopo i primati da cadetto sbarca tra gli allievi e vince il titolo, anche se con qualche brivido: il pugliese di Trani si salva a 4,60 con il terzo e ultimo tentativo, poi supera 4,70 senza errori per la felicità del coach Lorenzo Giusto e chiude sbagliando tre volte a 4,85. Sugli altri gradini del podio Bright Osegbo (Battaglio Cus Torino, 4,55) e il campione uscente Giovanni Carnelos (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter, 4,50). Un nuovo titolo nell’alto per Sophie Barbagallo (Pontevecchio Bologna). La campionessa outdoor in carica vince anche al coperto ed è l’unica a superare 1,72. Al fianco dell’emiliana allenata da Rebecca Jiang si accomodano sul podio Benedetta Baiocco (Atl. Arcs Cus Perugia, 1,70) e Sofia Zanon (Atl. Vis Abano, 1,68).
                  LUNGO - Bel duello sulla pedana del lungo dove festeggia il successo Edoardo Borchi (Atl. Livorno), al comando fin dall’inizio per poi mettere il sigillo all’ultimo balzo con 7,22 migliorandosi di un altro centimetro in una gara con tre salti (anche 7,18 al primo e 7,21 al terzo) sopra il 7,06 del personale. Nella specialità di famiglia, praticata qualche anno fa dal papà Leonardo, il toscano allenato da Massimo Favoriti era stato secondo nella passata stagione all’aperto (oltre che da cadetto) e qui si lascia alle spalle l’azzurrino del decathlon Matteo Sorci (Atl. Perugia Team) che chiude con 7,16. A proposito di multiple: terzo posto al neoprimatista del pentathlon allievi Christian Montin (Atl. Gallaratese), cresciuto a 6,99. All’ultimo salto Lovely Giusti (Ana Atl. Feltre) atterra sul titolo italiano del lungo: in un colpo solo dal settimo posto in classifica alla vittoria con 5,96 che aggiorna il personale di quattordici centimetri. La bellunese di Pedavena, classe 2009 di origine nigeriana e allenata da Ivan Brandalise, riesce ad avere la meglio nei confronti di Alessandra Gelpi (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter, 5,84) e Kalidjatou Bance (Atl. Vicentina, 5,83).
                  PESO - Al debutto tra gli allievi riesce a piazzare la stoccata vincente Antony Del Pioluogo (Atl. Brugnera Friulintagli). Stavolta il pordenonese di Aviano, ex cestista, indossa la maglia tricolore del peso dopo averla sfiorata con due secondi posti tra i cadetti. Da pochi mesi è passato alla tecnica della rotazione, seguito a Sacile da Paolo Fadelli, e il personale di 17,43 al secondo turno diventa inarrivabile per gli avversari: secondo Lorenzo Santese (Atl. Estense, 16,89) e terzo Andrea Tramontana (Fiamme Gialle Simoni, 16,64).



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                    « Risposta #414 il: Febbraio 10, 2025, 15:23:28 pm »
                    Nel giro di 8 giorni si sono disputati i campionati italiani indoor di atletica leggera delle varie categorie giovanili: i risultati ed i prospetti più interessanti vengono dagli allievi (U. 18) dove al di la dei tanti record sono emersi prospetti interessanti che se confermeranno nel futuro quanto di buono fatto vedere, saranno sicuramente protagonisti, almeno in Europa. Oltre alla Doualla, la Succo e la Castellani tra le donne e Inzoli, Vedana Vidal e Belardi tra i maschi. Subito dietro alti ragazzi interessanti come Shablii (se opterà per la nazionale italiana), Ciaramella, Del Pioluogo, Lombardi al maschile e Frattaroli, Caligiana, Ikuenobe, e Adamo al femminile. Tra gli juniores (U.20) nessun prospetto assoluto a parte la Valensin ma comunque buoni atleti soprattutto nella marcia con Coppola e la Di Sabato, nella velocità con Nappi, i saltatori Crotti e la Valenti. Dove pare ci sia meno talento è la categoria promesse (U.23) dove non si sono registrati risultati di rilievo a parte il saltatore in alto Sioli. Però nell'outdoor segnali di vitalità in un settore mai in evidenza nell'atletica italiana quale il tiro del giavellotto, stanno arrivando dall'U.23 Frattini e dall'allievo Di Palma, campano, che ha ritoccato il record nazionale U.18 vecchio di 22 anni
                    « Ultima modifica: Febbraio 10, 2025, 15:26:46 pm da demian88 »



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                      « Risposta #415 il: Febbraio 14, 2025, 15:26:36 pm »
                       :rofl:

                      Giovedì 13 febbraio il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo in cui sostiene che Giacomo Tortu, fratello e manager del velocista italiano Filippo Tortu, avrebbe pagato una società di investigazione per spiare Marcell Jacobs, il vincitore dei 100 metri alle Olimpiadi del 2021. Secondo il Fatto, tra il 2020 e il 2021 Giacomo Tortu avrebbe incaricato questa società di raccogliere informazioni su Jacobs accedendo alle sue analisi e ai suoi certificati del sangue, ma anche a telefonate e messaggi, con l’obiettivo di cercare possibili prove di doping. Jacobs non è mai stato coinvolto in indagini o sospetti fondati sull’uso di doping.

                      La società investigativa a cui si sarebbe rivolto Giacomo Tortu è Equalize, al centro di una grossa inchiesta giudiziaria su cui sta indagando da mesi la procura di Milano. Equalize è accusata di aver fatto accessi illegali alle banche dati dello Stato per ottenere informazioni riservate su alcune società e su persone in vista. È proprio attraverso gli atti di questa inchiesta – e in particolare attraverso una testimonianza di Carmine Gallo, un ex poliziotto che è tra gli indagati – che il Fatto dice di aver appreso del presunto spionaggio ai danni di Jacobs.

                      Le persone spiate da Equalize appartengono al mondo delle imprese, della finanza e della politica, ma anche dello sport. Già dallo scorso ottobre si sapeva che Jacobs era stato spiato da Equalize: ora il Fatto ha aggiunto che il mandante di questa attività sarebbe stato Giacomo Tortu, che avrebbe pagato a Equalize diecimila euro. Filippo Tortu ha detto di non saperne nulla e di ritenere false le accuse, escludendo il coinvolgimento di suo fratello. Jacobs non ha commentato, ma sempre secondo il Fatto starebbe valutando una denuncia.

                      Al momento il coinvolgimento di Giacomo Tortu in questa storia è un’ipotesi basata su informazioni giornalistiche, e lui non è indagato. La procura federale però, l’organo della Federazione dell’atletica leggera (FIDAL) che si occupa delle indagini nei processi sportivi, ha fatto sapere che chiederà alla procura di Milano gli atti dell’inchiesta su Equalize (quelli per cui è competente), per indagare a sua volta. Giacomo Tortu infatti è tesserato come dirigente per la Federazione, e se fosse accertato un suo ruolo nello spionaggio di un atleta potrebbe essere sanzionato, rischiando una squalifica o addirittura la radiazione. Al momento però la procura federale non ha aperto alcuna indagine formale.

                      Sempre secondo le informazioni raccolte dal Fatto lo spionaggio illecito di Equalize su Jacobs sarebbe avvenuto, ma non avrebbe trovato niente di compromettente.

                      Il presidente della FIDAL Stefano Mei dice che per il momento le informazioni su questa storia di presunto spionaggio sono solo indiscrezioni «non vere fino a prova contraria», e che la cosa non avrà ripercussioni sugli equilibri o sul lavoro della Nazionale.

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                        « Risposta #416 il: Febbraio 14, 2025, 19:06:41 pm »
                        :rofl:

                        Giovedì 13 febbraio il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo in cui sostiene che Giacomo Tortu, fratello e manager del velocista italiano Filippo Tortu, avrebbe pagato una società di investigazione per spiare Marcell Jacobs, il vincitore dei 100 metri alle Olimpiadi del 2021. Secondo il Fatto, tra il 2020 e il 2021 Giacomo Tortu avrebbe incaricato questa società di raccogliere informazioni su Jacobs accedendo alle sue analisi e ai suoi certificati del sangue, ma anche a telefonate e messaggi, con l’obiettivo di cercare possibili prove di doping. Jacobs non è mai stato coinvolto in indagini o sospetti fondati sull’uso di doping.

                        La società investigativa a cui si sarebbe rivolto Giacomo Tortu è Equalize, al centro di una grossa inchiesta giudiziaria su cui sta indagando da mesi la procura di Milano. Equalize è accusata di aver fatto accessi illegali alle banche dati dello Stato per ottenere informazioni riservate su alcune società e su persone in vista. È proprio attraverso gli atti di questa inchiesta – e in particolare attraverso una testimonianza di Carmine Gallo, un ex poliziotto che è tra gli indagati – che il Fatto dice di aver appreso del presunto spionaggio ai danni di Jacobs.

                        Le persone spiate da Equalize appartengono al mondo delle imprese, della finanza e della politica, ma anche dello sport. Già dallo scorso ottobre si sapeva che Jacobs era stato spiato da Equalize: ora il Fatto ha aggiunto che il mandante di questa attività sarebbe stato Giacomo Tortu, che avrebbe pagato a Equalize diecimila euro. Filippo Tortu ha detto di non saperne nulla e di ritenere false le accuse, escludendo il coinvolgimento di suo fratello. Jacobs non ha commentato, ma sempre secondo il Fatto starebbe valutando una denuncia.

                        Al momento il coinvolgimento di Giacomo Tortu in questa storia è un’ipotesi basata su informazioni giornalistiche, e lui non è indagato. La procura federale però, l’organo della Federazione dell’atletica leggera (FIDAL) che si occupa delle indagini nei processi sportivi, ha fatto sapere che chiederà alla procura di Milano gli atti dell’inchiesta su Equalize (quelli per cui è competente), per indagare a sua volta. Giacomo Tortu infatti è tesserato come dirigente per la Federazione, e se fosse accertato un suo ruolo nello spionaggio di un atleta potrebbe essere sanzionato, rischiando una squalifica o addirittura la radiazione. Al momento però la procura federale non ha aperto alcuna indagine formale.

                        Sempre secondo le informazioni raccolte dal Fatto lo spionaggio illecito di Equalize su Jacobs sarebbe avvenuto, ma non avrebbe trovato niente di compromettente.

                        Il presidente della FIDAL Stefano Mei dice che per il momento le informazioni su questa storia di presunto spionaggio sono solo indiscrezioni «non vere fino a prova contraria», e che la cosa non avrà ripercussioni sugli equilibri o sul lavoro della Nazionale.
                        Una brutta storia



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                          « Risposta #417 il: Febbraio 22, 2025, 17:26:00 pm »
                          Daniele Inzoli domina nel lungo ai campionati italiani assoluti indoor e avvicina gli 8 metri a 16 anni! Miglior allievo di sempre al coperto

                          Daniele Inzoli si esalta sulla pedana del PalaCasali di Ancona e domina la gara di salto in lungo valevole per i Campionati Italiani indoor di atletica 2025, confermandosi uno dei giovani talenti più interessanti dell’intero movimento azzurro. Il sedicenne lombardo ha sfoderato una prestazione eccezionale, migliorandosi di tre centimetri e avvicinando la fatidica soglia degli otto metri.
                          In assenza di Mattia Furlani, l’enfant prodige della Riccardi Milano si è laureato Campione Italiano alla sua prima partecipazione della carriera agli Assoluti con un unico salto valido da 7.93 (nella quarta serie) e cinque nulli. Daniele Inzoli ha superato dunque il suo precedente personale, realizzato nella scorsa stagione a Savona con 7.90, balzando al sesto posto delle liste europee U18 di sempre.
                          La misura odierna rappresenta inoltre la miglior prestazione di sempre al coperto per un allievo azzurro, con un progresso di 31 centimetri in sala rispetto all’anno scorso. Il record nazionale di categoria è detenuto da Furlani, che si spinse all’aperto fino a 8.04 con forte vento alle spalle nell’estate del 2022 a Gerusalemme, ma nei prossimi mesi questo primato potrebbe essere a rischio.
                          Podio completato da Leonardo Pini (7.67) e Riccardo Mancini (7.55), mentre il classe 2005 Francesco Inzoli (fratello maggiore di Daniele) si è inserito in quarta posizione con 7.54 non riuscendo a migliorare il personale stabilito tre settimane fa sempre ad Ancona con 7.69.


                          Il ragazzo è un bel talento ma rischiava di perdersi perché seguito male. Fortunatamente da dicembre è seguito, per la parte salti, dal team di Fabrizio Donato. Nello stesso team pure il fratello maggiore Francesco che si sta riprendendo piano piano, essendo arrivato a soli 20 anni ad essere quasi un ex atleta



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                            « Risposta #418 il: Marzo 11, 2025, 19:12:41 pm »
                            Mei: “Grande presente, grandissimo futuro”

                            Italia seconda nel medagliere degli Europei indoor di Apeldoorn con 3 ori, miglior piazzamento di sempre al pari di Birmingham 2007. La Torre: “Bilancio assolutamente positivo”

                            Tre ori, sei medaglie complessive, un prestigioso secondo posto nel medagliere. L’Italia chiude gli Europei indoor di Apeldoorn con 3 ori, 1 argento e 2 bronzi, pareggiando il miglior piazzamento di sempre nel medagliere, ottenuto soltanto nel 2007 a Birmingham. Gli azzurri completano l’evento alle spalle dei padroni di casa dell’Olanda (7 ori e 2 argenti) e davanti alla Norvegia (3-1-1). Per la terza volta in 38 edizioni della rassegna continentale al coperto sono tre le vittorie azzurre, come accaduto soltanto nel 1982 e del 2007. Nella ‘placing table’ che considera i piazzamenti nei primi otto posti, l’Italia è quarta con 73,5 punti e 15 finalisti, per una classifica guidata ancora dall’Olanda (91,5).
                            A sottolineare l’ottimo valore della spedizione azzurra è il presidente della FIDAL Stefano Mei: “Siamo soddisfatti, come lo siamo da quattro anni a questa parte - dichiara - abbiamo dimostrato anche oggi di avere un grande presente e soprattutto un grandissimo futuro, con tanti ragazzi giovani, dai 19 e 20 anni di Sioli e Furlani, ai 29 di Diaz. Abbiamo investito molto sul settore tecnico e sul territorio, credo che questa scelta ci stia ripagando, nonostante sia molto difficile primeggiare nel mondo dell’atletica”. Parlando di prestazione individuali, il presidente Mei comincia la propria analisi dedicando un pensiero a chi ha sfiorato il podio: “Sono da evidenziare i quarti posti di Coiro, Tecuceanu, Lando che hanno dato tutto. Poi, certo, ci sono le medaglie: Diaz ha realizzato una misura di caratura mondiale, Iapichino ha vinto il suo primo oro da grande e ci fa ben sperare, Furlani ha fatto una gara di altissimo livello e ci sta che per una volta la pedana non ti sorrida. Sioli a 19 anni prende un bronzo che nessuno si aspettava. Che bello il ritorno di Dallavalle. E poi un gran finale con Dosso. Siamo soddisfattissimi, anche considerando che abbiamo lasciato in Italia gli ori olimpici di Tokyo e la generazione Brisbane”. L’atletica, di fatto, continua a volare. “Credo che ci sia da stare tranquilli per tanti anni: abbiamo dimostrato anche oggi di essere il traino dello sport italiano. Quando va bene l’atletica, va bene lo sport”.
                            “Per la prima volta nella storia una donna italiana vince l’oro in una gara di velocità a livello internazionale assoluto: è un fatto storico sul serio”. Partono da qui le considerazioni del direttore tecnico Antonio La Torre. “Il fatto che ci sia riuscita Zaynab Dosso, in quel modo, con una superiorità evidente fin dai primi metri, ci riempie di gioia”. Un fiume di emozioni in quattro giornate: “Iapichino ha iniziato a dire che sarà la protagonista del lungo femminile nei prossimi anni, negli occhi ho visto una determinazione feroce. Poi la bellissima gara di triplo: Diaz doveva solo sistemarsi, e saluto con grandissima felicità il ritorno di Dallavalle, l’ho nominato capitano proprio per questo e ha saputo essere capitano fino in fondo. Come Roberta Bruni che per un nullo poteva essere medaglia. Ci sono giovani come Sioli che non tirano indietro. Abbiamo tanto presente e tanto futuro. Tra dieci giorni partiamo per i Mondiali indoor di Nanchino, vogliamo essere protagonisti anche lì”.


                            Affermazioni da prendere con le molle: dal mio punto di vista complessivamente si è fatto peggio di 2 anni fa, perché se è vero che abbiamo vinto un oro in più che ci colloca al secondo posto nel medagliere (contro il quarto di due anni fa) è anche vero che nella classifica a punti siamo arrivati quarti con 15 finalisti mentre invece due anni fa vincemmo nettamente la classifica a punti con ben 20 finalisti. Né, secondo me, può essere accampata come scusa l'assenza di Jacobs (che due anni fa vinse l'argento tra l'altro) perché in onestà occorre tenere presente che si è vinto un oro solo grazie alla caparbietà di Donato (mi riferisco a Diaz che due anni fa non poteva gareggiare per l'Italia). Inoltre è preoccupante notare l'assenza delle staffette, che notoriamente danno il senso della profondità di un movimento. A mio parere si è fatto un passo indietro e ci sono parecchie lacune da colmare se si vuole avere l'ambizione di avere una squadra forte. Diversamente rimarremo un movimento che punta su alcune individualità per ottenere visibilità internazionale




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                              « Risposta #419 il: Marzo 11, 2025, 22:58:31 pm »
                              Grazie Demian

                              Inviato dal mio 2203129G utilizzando Tapatalk


                                 

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